🎥#elettritv💻📲 BANDA BASSOTTI: #ROMPIAMOILSILENZIO con #messaggi e #foto di #SOLIDARIETÀ Diamo voce alle richieste di #GrupYorum e #MustafaKoçak #AVANTIUNITI✊ #HLVS Per #heli̇nbölek ✊🏼 @Grup_YORUM #freegrupyorum #rompiilsilenzio #internazionalismo
“Alcuni compagni in Italia hanno deciso di fare lo sciopero della fame di un giorno venerdì 10 aprile in memoria di Helin Bolek e in solidarietà con Grup Yorum e Mustafa Kocak. Chiunque può unirsi e, se vuole, mettere la propria foto sul profilo con il seguente testo: “Sciopero della fame di un giorno in solidarietà con Grup Yorum e Mustafa Kocak. Vogliamo che la voce del popolo torni a cantare. Vogliamo giustizia. #FreeGrupYorum #FreeMustafaKocak” dal Post Facebook
Emblematico il caso di un’altra musicista, la cantante curda Nudem Durak in prigione ormai da cinque anni. Soltanto per aver cantato e insegnato musica in curdo, la sua lingua madre. Attualmente detenuta nella prigione chiusa di Mardin, in base alla condanna subita (19 anni) dovrebbe tornare in libertà nel 2034. Nata a Cizre, Nuden Durak insegnava ai bambini della sua città i canti tradizionali. Ovviamente in lingua curda. Arrestata nel 2015, era stata condannata in un primo tempo a dieci anni (per aver “promosso propaganda curda”). L’anno successivo, senza nemmeno nuove accuse, la sua pena venne praticamente raddoppiata.
Fino a non molti anni fa (almeno ai novanta del secolo scorso) perfino la parola “curdo” era proibita. Cantare in curdo poi, assolutamente impensabile.
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