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STORIA DELLA MUSICA DI CALCATA DOCUMENTARIO DI ELETT.RI.TV

🎥#elettritv💻📲 Negli anni settanta diversi artisti tra cui dei musicisti sono ispirati dalla bellezza di un borgo quasi disabitato nella natura incontaminata della valle del Treja dove vanno a vivere, le cui case erano in svendita a prezzi bassi, conseguenza del regio decreto fascista del 1935 che obbligava la demolizione delle abitazioni e la ricostruzione del paese nuovo. Il passaparola ha fatto da ponte per innescare un processo spontaneo ed inconsapevole che ha generato un laboratorio socio economico culturale unico in Italia. Calcata!

GALLERIA FOTOGRAFICA ];)::\⚡/>> http://www.elettrisonanti.net/storia-della-musica-di-calcata-galleria-fotografica/

🎥 #elettritv 💻📲 Giancarlo Croce artista e insegnante di tecniche pittoriche all’Istituto d’Arte, racconta: sono arrivato a Calcata nel 1977 e ho comperato la prima casa, combinazione davanti a me abitava Roberto Ciotti famoso blues man che allora aveva una compagna che si chiamava Susanna De Vivo. A Calcata erano rimasti solo una ventina di anziani che chiamavamo vecchietti. Poi ho scoperto questo locale ho pensato subito che potevo farci uno spazio culturale che chiamai Laboratorio d’Arte Porta Segreta, cominciai a farci delle mostre d’arte, essendoci diversi musicisti a Calcata ci cominciammo a suonare, qui sono passati moltissimi musicisti, da Massimo Urbani, Torba, Paola Turci, Mario del gruppo musicale i Bizzarri, Federico Laterza, Roberto Stanco, Cristina Majnero, Nicola Stilo, Roberto Gatto, Walter Maioli. Giancarlo racconta la proiezione delle diapositive degli stessi anziani in piazza a Calcata negli anni 70′ con l’improvvisazione musicale tra Roberto Ciotti e l’organetto di Zi Pietro originario del posto. La jamsession di capodanno 1984/85 con Ginger Baker alla batteria, Roberto Ciotti, Maurizio Bonini e Franco Centamore e molti altri tra cui Massimo Bizzarri. Quando Susanna De Vivo porto’ a Calcata Alphonso Johnson bassista di Carlos Santana, con gli amici di Calcata andarono al concerto a Roma, la band al completo di Santana fu invitata e quasi venne a Calcata. La storia dei due giovani moretti che chiesero a Giancarlo Croce, verso la fine degli anni 70′, dove abitasse Roberto Ciotti a Calcata, uno di quelli era Edoardo Bennato. Negli anni 70′ capito’ a Calcata una troup televisiva che inizio’ a girare un film proprio davanti la porta di casa di Giancarlo Croce, in cui Fabrizio De André e Massimo Bubbola cantavano, Una Storia Sbagliata, dedicata a Pier Paolo Pasolini. Il ricordo di quando gli Spandau Ballet vennero a Calcata, le poesie di Vito Riviello lette con il sottofondo di Massimo Urbani e delle session spontanee nel paese, in cui partecipava anche Alex Britti negli anni 90′. Venivano da Roma volentieri a suonare, per questa spontaneeta’ era un periodo irripetibile, racconta Giancarlo, oggi ce la sognamo quella dimensione la!

Giancarlo Croce: Quando scoprii Calcata e cominciai ad abitare qua, davanti casa mia abitava Roberto Ciotti e la compagna Susanna De Vivo era pure cantante blues, insieme hanno fatto un disco uno dei primi dischi di Roberto che si chiama Super Gasoline Blues, io curai la copertina. Organizzammo una festa incredibile nell’82’/83′ che chiamammo Tobe No Tobe, dove il Laboratorio d’Arte Porta Segrata era invaso da tubi con liquidi colorati, arrivarono da Roma piu’ di 2000 persone, c’erano tanti musicisti tra i quali mi ricordo James Senese sassofonista di Napoli Centrale che suonarono in una jamsession musicale, e anche alcuni musicisti del gruppo di Toni Esposito capitarono in quella festa, la piu’ grande festa che ci sia stata a Calcata. Era il periodo di quelli della notte di Renzo Arbore che conoscevo, racconta Giancarlo Croce, si sono passati parola e’ stato un tam tam percio’ tutta Roma e venuta a Calcata compresi alcuni di quelli di Arbore. C’era anche Dario Argento che rimase molto colpito dal posto. Il giorno dopo siamo stati convocati nellalocale stazione dei Carabinieri, gli abbiamo detto, noi abbiamo invitato 200 persone poi se sono arrivate 2000. Un altro musicista che suona spesso a Calcata e’ Bizzo, Massimo Bizzarri, che e’ anche il cugino di Roberto Ciotti, a volte in piazza insieme a Manuel Sambuko e Antonello Indio Battellocchi grande musicista di strada. Uno che ha suonato parecchio tempo qua a Calcata e’ stato Alfredo Gomez un musicista sud americano. Poi c’e’ stata una danzatrice indiana qui a Porta segreta, poi una giornata di danza del ventre dove tutte le ragazze di Calcata hanno partecipato alla danza del ventre. Poi c’e’ Alessandro Scintu, che e’ sull’onda del musicista di strada, suona strumenti molto particolari, tra cui gong e strumenti di metallo. Dai primissimi tempi in cui siamo qua ad oggi ce’ stata quasi una sottile continuita’, anche se a zig zag, con momenti di assenza e con momenti di ripresa molto interessanti, percio’ la musica a Calcata ancora esiste. Calcata e’ un laboratorio unico in tutti i sensi, per l’arte, per la vita che si fa qua, per il posto, per l’aria buona.


Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola cantano Una Storia Sbagliata (1979), nel centro storico di Calcata, canzone dedicata al poeta Pier Paolo Pasolini, video della sigla del programma della televisione di stato RAI “Dietro il processo” sul caso degli omicidi di Pier Paolo Pasolini e Wilma Montesi.

Morgan Croce descrive le foto dei musicisti a Calcata: Andavamo a via degli Ausoni a San Lorenzo a Socialismo rivoluzionario con Franco Fosca artista di strada di Roma che abitava a Calcata, e’ stato il primo a farmi leggere Sartre, per me Franco Fosca e’ stato un grande riferimento musicale e culturale.
Le stanze con le foto di B. B. King in Italia con la mamma di Morgan, di Fabrizio Emigli un cantautore romano che fa dischi e serate, di Roberto Ciotti chitarrista blues. La foto di Ginger Baker che suona alla Jamsession al Laboratorio d’Arte Porta Segreta di Giancarlo Croce padre di Morgan. Le foto ai concerti con Cristiano De André, Fiorella Mannoia in piazza a Calcata. La foto scattata da Giancarlo Croce ad Edoardo Bennato e Roberto Ciotti a casa a Calcata, che Morgan ha portato ad Edoardo Bennato al concerto a Marino. Le icone della rivoluzione sovietica e del movimento 26 de julho a Cuba. A Jimi Hendrix, racconta Morgan e’ stato a lui dedicato per molti anni un angolo a Calcata.

Roberto Ciotti suona un blues in una grotta a Calcata, video archivio di famiglia

Tommaso Gentile cantautore, suona e canta tra i vicoli di Calcata, la canzone Flavia e Tommaso, scritta da lui stesso e dedicata al loro amore.
Tommaso Gentile che vive a Calcata e’ il fratello e collaboratore artistico del cantante rapper e attore Jacopo Pisani.

Antonello Battellocchi in arte Indio, si racconta a Calcata: Questa e’ la casa dove vivo in inverno sono un musicista un artista di strada e faccio una vita molto particolare, vengo dalla cultura Hippie, sono nato nel 1965 e sono cresciuto con tutta la rivoluzione giovanile che di conseguenza ha influenzato le mie scelte musicali. Ho rinunciato al denaro, ho rinunciato alle proprieta’, pero’ ho realizzato il mio sogno di essere un musicista libero. Sono partito da un paesino che si chiama Tarquinia e adesso giro il mondo, non ho piu’ una fissa dimora, sono veramente una persona libera, spero che sia un messaggio per tutti il fatto di coltivare i propri sogni le proprie ambizioni. Il messaggio che vorrei mandare e’ coltivare i sogni, portateli avanti perche’ questo mondo e’ molto piu’ bello di quello che ci fanno vedere.

Antonello Battellocchi in arte Indio improvvisa busking in strada, voce, chitarra e armonica a Calcata.

Antonella Moruccim: l’ho incontrato mentre suonava la sua armonica, siamo stati rapiti dalla sua energia, creava un aurea potentissima con la sua musica, poi e’ nato Ravy nostro figlio, a cui ha insegnato diversi strumenti tra cui l’armonica. Siamo nella Grotta dei Germogli posto magnifico di Calcata attraversato da tanti artisti tra cui Angela Marrone che circa 25 anni fa fece una scultura nel tufo della Grotta dei Germogli regalandola. Parlero’ di Angelo Salzano in arte Angelo Blu, ha lasciato il suo corpo da qualche tempo, sono la mamma di suo figlio, ho l’onore di parlare della sua storia. Angelo Blu nasce in provincia di Napoli, lascia la sua famiglia adolescente, da li inizia la sua storia da artista, arriva a Roma dove si ferma e inizia a suonare l’armonica da autodidatta, Piazza Navona a cavallo degli anni 70/80 era un fermento, suonando in strada inizia la sua storia di musicista. Incontra diversi personaggi che lo supportano a valorizzare la sua armonica ed entra nel circuito della musica, accostandosi alla musica blues. Ha l’occasione di suonare con Stefania Calandra e Alex Britti, suona in tutta Italia in manifestazioni e festival, anche nel continente europeo e quello nord americano. Noi di Calcata ci ricordiamo sempre di lui perche’ regalava la sua musica, che arrivava al cuore di chi la ascoltava. Partecipava a manifestazioni e festival per scopi sociali. Ha suonato per Michele Placido, con Roberto Ciotti, la sua virtuosa armonica veniva notata. Angelo Blu durante la sua storia musicale incide dei CD, che si possono acoltare in rete, tra cui ricordiamo Mediterraneo e Verso Sud, scrive testi, canta e suona la sua armonica.



Alessandro Scintu artista di strada polistrumentista, suona busking con strumenti etnici a fiato didgeridoo, idiofoni e membrafoni a percussione a suono indeterminato e l’hang a suono determinato, nel centro storico di Calcata.



Matthew de Filippi improvvisa con Scintu musica tribale a Calca
ta.

Sono Marijcke van der Maden vengo dall’Olanda, pero’ abito gia’ da quasi 40 anni in Italia, dei quali 35 a Calcata. Io sono arrivata tramite amici a Calcata, mi dicevano c’e’ un piccolo borgo medioevale tutto a misura delle tue marionette e delle tue figure, perche’ io costruisco le marionette e le figure. Poi sono venuta a vedere questo piccolo borgo mi e’ piaciuto molto ho fatto una mostra qui e poi sono rimasta. Tutte le marionette e le figure sono tutte di pasta di legno modellate a mano. Poi abbiamo fondato l’associazione culturale il Granarone con cui abbiamo restaurato l’antico granaio del borgo abbandonato da piu’ di 50 anni, li abbiamo organizzato per 25 anni mostre, concerti, teatro, corsi internazionali di arte, presentazione di libri. Abbiamo cominciato con l’Orchestra Regionale del Lazio, poi concerti di musica moderna, elettronica, classica, jazz, popolare, il posto era molto apprezzato dai musicisti, mancava un pianoforte e’ stato acquistato da mio marito. Oggi il locale e’ gestito dall’ammistrazione pubblica istituzionale di Stato.

Nel 2015 qui ad Opera Bosco insieme ad un collettivo di artisti, abbiamo organizzato Calcatronica, che e’ un progetto che nasce nel 2013 con John B. Arnold, Alex Marenga, Marco Fabrizi e Sandro Podda compreso me che sono Jonas Clementoni. Il 2015 fu l’anno che ebbe merito piu’ importante sia per gli artisti sia di pubblico. Opera Bosco fu una delle sedi in cui si svolse Calcatronica, ebbe un grande risultato dal punto di vista creativo sia di ricerca, di inventiva, sia come luogo che come contenuti. Tutto era live set, non c’e’ stato nessun dj set, con musica ambient, sperimentale, elettronica. Ci rimane un bel ricordo di quelle giornate e di quei momenti, con la consapevolezza che Calcata rimane un luogo di aggregazione e di creativita’ dell’arte a 360 gradi.

Benvenuti a Opera Bosco, museo d’arte della natura, e’ stato fondato nel 1996 da Anna De Mittener e Costantino Morosin, il museo dal 1996 ad oggi ha ospitato corsi con L’ Accademia delle belle arti di Roma e corsi per artisti e studenti internazionali. In questo museo le opere sono esclusivamente realizzate con materiali naturali e quindi ogni opera nasce, si sviluppa e poi naturalmente marcisce o perisce secondo tempi naturali. Per alcune opere contemporanee e’ stato scolpito il tufo che e’ l’elemento caratterizzante di quest’area. Un altra particolarita’ di questo museo all’aria aperta nella forra della valle del Treja e’ il fatto che ci sono moltissime tracce di antropizzazione di questa valle, come le grotte di epoca arcaica preistoria. Un tratto di Opera Bosco si trova lungo le piegare e i terrazzamenti costruiti dagli agricoltori di Calcata con muretti a secco riconosciuti patrimonio dell’Umanita’. Opera Bosco si trasforma anche in auditorium naturale, tra gli echi e le vibrazioni della valle de Treja, nel finale con la musica del clarinetto di Maurizio Gregori fondatore dell’Orchestralunata.
Tratto da documentario Storia della musica di Calcata
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Maddalena Deodato: E’ la seconda volta che suona qui l’Orchestra Giovanile di Jazz della Scuola popolare di musica di Testaccio. La Scuola popolare di musica di Testaccio ha parecchi gruppi, bande di strada, Jazz, cori gospel e questa e’ una delle formazioni gemma della scuola. Nasce da un bando cittadino che la stessa scuola ha voluto fare nel 2017. Questa sera saranno eseguiti tutti brani originali dei ragazzi, che sono tutti musicisti fantastici al disotto dei 35 anni e del direttore Mario Raja che e’ ideatore insieme alla scuola ed arrangiatore. Su Calcata e’ un emozione particolare perche’ sono della generazione che ha vissuto gli anni 70′ e Calcata era un centro di musica vivacissimo, li alla scuola per esempio c’e’ il grande Gaetano Delfini che ha abitato a Calcata per molto tempo, in quegli anni diversi musicisti hanno frequentato e reso famosa Calcata, tra cui la Folk Magic Band di Corrado Nofri e Gaetano Delfini, tutti musicisti che hanno contribuito ad arricchire il patrimonio musicale di Calcata.

Nell’area di Calcata vecchia fuori del borgo, quindi piu’ vicini alla natura, vicino Roma, in Italia sul pianeta Terra nella nostra galassia che si chiama Nataru, ci sono delle grotte che venivano usate anticamente non si sa bene perche’, fino agli anni 60′ per tenere gli animali, le legna, le galline i maiali, poi dagli anni 70′ in poi, mi ricordo bene, erano diventate tutte abitate, erano state un po’ aggiustate ristrutturate. C’e’ una grotta molto grande dove fuori e’ inciso un Elefante. L’interno spesso viene usato dai Punkabbestia.
Io sono Alex Alfa e ho l’onore di stare qui con il maestro Andrea Simone che e’ una personalita’ nel campo del suono, personalmente mi occupo di canto armonico perche’ il canto armoico svolgera’ un ruolo evolutivo e molto positivo per il prossimo futuro dell’umanita’. Infatti chiunque fa canto armonico e chiunque e’ presente ad un esecuzione di canto armonico, con l’elettroencefalogramma e’ stato visto che le onde celebrali da beta andavano in alpha poi in dedra poi in delta e addirittura si aprono alle onde gamma. Consiglio a tutti il canto armonico perche’ e’ un equilibratore della salute globale e uno dei miei campi di studio.

Katja Müller e Ronja Anders durante il percorso che hanno fatto in bicicletta dalla Germania fino in Italia, per la loro vacanza, hanno incontrato Calcata lungo la strada. Ronja Anders grazie ad una chitarra presa in prestito ha potuto suonare una sua canzone originale nella valle del Treja dal titolo krass fürn mädchen, che parla di tutto quello che le donne potrebbero fare ma che invece non fanno per conformismo della societa’, che dovremmo cambiare.
Grazie Scira per la chitarra!!

Ciao a tutti sono Jacopo Pisani siamo a Calcata, vi raconto in due parole la mia storia. Sono nato a San Benedetto, cresciuto a Roma oggi vivo a Calcata, ho 31 anni. Ho iniziato come ascoltatore tramite mia madre jazzista Carolina Gentile, che mi ha insegnato ad usare la voce in maniera corretta. A 14 anni ho iniziato il mio percorso nel rap fino a 28 anni, sono stato un rapper nella scena underground di Roma, il mio pseudonimo era J White.
Ho iniziato il mio percorso da solista e da cantante, a scrivere canzoni un po’ piu’ legate a quello che abbiamo intorno, la terra, la vita, sono stato stimolato tantissimo da Calcata, adesso vorrei lasciare qualcosa. In questo ultimo periodo stiamo lavorando alla pubblicazione del mio nuovo album. Ci tengo a specificare che Calcata per me e’ stata una salvezza, Calcata e’ magica, e’ come un punto energetico dove si creano delle circostanze, dove veramente puoi cambiare la tua vita, per tutto quello che ho vissuto fino ad oggi rimane e rimarra’ un riferimento. Sono contento che si continui a parlare della musica di Calcata che pochi lo fanno ma e’ molto importante.

Jacopo Pisani: Adesso vi canto La parola è amore, un brano fatto con Tommaso Marconi.

Questo brano che faremo ora si chiama Marenostrum ed e’ dedicato a tutti i popoli che si affacciano nel mediterraneo come speranza di pace. E’ il primo pezzo che abbiamo fatto da quando abbiamo in mano, sono piu’ di 20 anni, questo strumento, che a seconda della cultura di riferimento si chiama Sublu, Tibia o Aulos. Cristina Majnero e Roberto Stanco suonano Marenostrum nell’area archeologica di Narce tra nei comuni di Mazzano romano e Calcata.

Cristina Majnero e Roberto Stanco suonano i corni preistorici nell’area archeologica di Narce tra i comuni di Mazzano romano e Calcata.



Dedichiamo questo brano improvvisato al posto in cui siamo, bellissimo, con una vista meravigliosa e una buona acustica, questo brano si chiama Narce.
Cristina Majnero e Roberto Stanco improvvisano e descrivono gli strumenti antichi nell’area archeologica di Narce, tra i comuni di Mazzano romano e Calcata.
Questo strumento che abbiamo suonato fa sempre parte dei Sublu per gli Etruschi, Tibia per i Romani ma ancor prima Aulos per i Greci.
Questo e’ un doppio strumento, una copia di uno strumento che sta sta a Louvre ed e’ stato trovato in Egitto, come si puo’ vedere ci sono tantissimi buchi, tanti molti di piu’ di quelli che una mano puo’ utilizzare, infatti i fori venivano coperti con della cera o con dei tappini di legno o di sughero, per poter avere con un solo strumento varie accordature diverse, quindi con un solo strumento si poteva suonare quello che si suonava con tre o quattro strumenti diversi, sono strumenti ad ancia doppia, sono molto raffigurati nell’antichita’. Costriuti con canne palustri, simili alle Launeddas in uso ancora oggi in Sardegna, sono strumenti polifonici e’ attestato l’uso sin dalla preistoria.

Siamo qui per ricordare il nostro legame con Calcata, nel 1983 siamo arrivati a Calcata per mancanza di case a Roma, io – Cristina Majnero – che sono di Torino quando sentivo parlare di Calcata non e’ che mi convincesse tanto, quando l’ho vista sono rimasta proprio affascinata e abbiamo deciso con Roberto Stanco di prendere casa insieme e trasferirsi a Calcata. Noi a Calcata gia’ suonavamo strumenti moderni, io Cristina Majnero suono il clarinetto basso e Roberto Stanco il sassofono, avevamo fatto anche una band a Calcata che si chiamava Confusion in cui i musicisti erano tutti di Calcata e qualcuno di Faleria, Giovanni di Cosimo trombettista tutt’ora in azione, grazie a lui trovammo un ingaggio a Faleria alla festa del Paese e poi non ci fecero suonare perche’ avevamo i capelli lunghi, ci cacciarono dal palco e sempre grazie a Giovanni di Cosimo ci diedero sempre il nostro compenso che con un batterista di Mazzano romano, Gianni, andammo tutti in un ristorante qua di zona a spendersi tutto il cashet con una bella cena e cosi mitigammo la delusione di non aver potuto suonare in pubblico. Qui a Narce abbiamo fatto anche dei laboratori per i bambini con dei strumenti naturali, l’orchestra della natura, il nostro approccio con gli strumenti antichi inizia negli anni 90′. Qui sotto a Narce sono stati fatti degli scavi e sono stati trovati molti reperti del neolitico. Nel neolitico e anche prima usavano quello strumento che abbiamo suonato prima che i romani chiamano Buccina, ma in realta’ e’ un Corno che poteva essere animale o fatto con una conchiglia che e’ uno degli strumenti piu’ antichi e piu’ longevi, si usava gia’ nella preistoria, sappiamo che veniva usato fino a 50/60 anni fa in Sicilia in barca per segnalare in caso di nebbia. Poi con degli amici di Tuscania abbiamo fatto un gruppo, i Corni della Luna, e siamo andati a suonare anche in Portogallo insieme a Mario Ciccoli che e’ uno scultore con cui abbiamo fatto un sacco di attivita’. I reperti del sito archeologico di Narce si trovano principalmente al Museo Archeologico Virtuale di Narce MAVNA a Mazzano romano, al Museo archeologico dell’Agro Falisco a Civita Castellana e al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, questo posto e’ legato alla musica attraverso dei ritrovamenti il localita’ Le Rote in riferimento alla natura e alla fertilita’. Il gruppo di cui facciamo parte, io che sono Cristina Majnero e Roberto Stanco si chiama Ludi Scaenici, pronuncia restituta in latino arcaico, in cui siamo quattro musicisti e una danzatrice molto brava Lisa Ancellotti, Gaetano Delfini trombettista specializzato sopratutto in Jazz che abbiamo conosciuto agli albori qui a Calcata negli anni 80′ e Daniele Ercoli che e’ un contrabbassista, ci unisce l’amicizia e la passione dell’archeologia. Grazie a Calcata abbiamo potuto iniziare questo progetto. Un saluto a Calcata e ai Narcensi!!

Ciao sono Patrik Edera e questa e’ la Ballata di Calcata.

Ciao a tutti io sono Patrik Edera e la canzone che abbiamo ascoltato e’ la Ballata di Calcata, una canzone che ho dedicato a questo straordinario luogo che non e’ solo uno dei posti piu’ belli del Lazio, secondo me e’ uno dei luoghi piu’ belli dell’Universo. Calcata riesce ad essere uno specchio perfetto per ognuno di noi, e mette in luce quelle parti del se che in nessun luogo riuscirebbe a portare cosi in evidenza ed e’ questa che proprio io considero la magia di Calcata. La canzone nasce come ballata e racconta proprio questa esperienza, che avviene quando si varcano le porte di Calcata, nella canzone vengono anche citate delle personalita’, tra cui Angela Marrone, ringrazio la Grotta dei Germogli, Pancho Garrison, Antonella Morucci, Mario Panaro per aver sostenuto nel tempo questo brano, ripeto e’ dedicato con il cuore ad ogni singola pietra di questa terra immaginaria e reale al tempo stesso e ad ogni persona che la abita. La canzone La Ballata di Calcata nasce alla Grotta dei Germogli, dove avvenne la prima esecuzione. Quello che auguro al mondo della musica e’ di riuscire a riscoprire la bellezza dell’indipendenza artistica, che possano nascere artisti sempre piu’ orientati verso non un mercato univoco, ma che apra’ anche a soluzioni piu’ rischiose e creative.


Je suis heureuse una canzone di Nausica Brunetti e Fabrizio Lucchini tra i vicoli di Calcata.



Salve a tutti io sono Fabrizio Lucchini vivo di musica, sono un cantautore faccio un genere rock blues anni 70′ orientativemente e’ il genere che io prediliggo, vivo come artista di strada, ho fondato diversi gruppi, produco anche mia musica ho miei cd che distribuisco in maniera itinerante. Sono Nausica Brunetti e sono un artista a 360 gradi, mi piace creare mobili d’arte con il cartone, ho fatto diverse cose, tra cui il canto e ho scritto una canzone in francese, Je suis heureus, perche’ durante il trascorso della mia vita ho imparato il francese e ho voluto stendere questo piccolo testo, dove si parla del reggae, l’introduzione delle strofe della canzone fanno cosi: “io sono felice e canto come una matta e tutto il giorno ballo” nel senso che il ballo e’ anche un nostro movimento del corpo, e’ anche una danza, un linguaggio, e anche il parlare protrebbe essere un canto melodioso, quindi tutto il giorno anche se ballo e canto che sarebbe parlo e cammino e’ una cosa artistica. Poi parla della societa’ che e’ indottrinata fino ad arrivare a parlare della spiritualita’ assoluta per raggiungere la felicita’.

Namaste! oggi abbiamo raccolto un po’ di immondizia nella valle del Treja, con una pratica di Shinrin-Yoku che e’ una tecnica di immersione nel Bosco, abbiamo raccolto consapevolmente andando a ripulire la terra, ripulendo un pochino anche il nostro essere piu’ profondo. Poi abbiamo concluso con un bagno di suoni. Semplicemente ci siamo abbandonati e ci siamo aperti a ricevere i suoni e le vibrazioni, gli strumenti sono diversi, quello che accade e’ sempre nuovo, un chiaro intento mosso dal singolo e dal collettivo, tutti insieme, si va attraverso i suoni e le vibrazioni a riarmonizzarsi.



Claudio Montuori ‘Uomo Uccello’ suona la Mbira e sonagli, Massimo ‘Bizzo’ la chitarra Dobro, ai Grotti di Calcata al tramonto.



Claudio Montuori ‘Uomo Uccello’ suona un brano dedicato all’artista di strada Daoda nel linguaggio fantastico grammelot a Calcata.

Noi guerrieri di luce proclamiamo oggi l’indipendenza da ogni stato sovrano!! Contro ogni impostura viva la natura!!
Improvvisazione ai Grotti di Calcata, Massimo ‘Bizzo’ suona la chitarra Dobro e Claudio Montuori ‘Uomo Uccello’ suona la Mbira e canta in linguaggio fantastico grammelot.

Massimo ‘Bizzo’ Bizzarri: Io sono capitato a Calcata con mio cugino Roberto Ciotti, lui aveva piu’ legami.
Claudio Montuori ‘Uomo Uccello’: Io le prime volte che venivo a Calcata ci venivo sempre perche’ qui c’erano degli amici storici, praticamente li venivo a trovare, si facevano delle feste delle jam musicali. Venivo spesso da Gaetano Delfini che abitava alla piazzetta, ancora non era sposato, ci trovavamo tutti anche con Corrado Nofri, la sua ragazza, tutti giovani che suonavano, chi da una parte chi da un altra, era un punto di incontro, bello, perche’ era ancora la Calcata agli albori dove molti artisti si erano insediati. Calcata era ancora pura, c’era il locale l’Altroquando, poi ci sono stati i cambiamenti grazie agli artisti che hanno sistemato le case le grotte, Calcata era un oasi e lo e’ ancora, era molto genuina. Io penso che in Italia i due paesi piu’ gioiellini, sono Calcata nel Lazio e Bussana Vecchia anch’essa fondata da artisti che hanno combattuto tanto perche’ gli la volevano togliere. Pero’ a Bussana sono piu’ coesi, hanno portato luce, acqua, ci sono tanti Atelier. Io sono Claudio Montuori nome d’arte Buz sono conosciuto come ‘Uomo Uccello’ perche’ faccio una performance in strada come ‘Uomo Uccello’, sono diventato storico perche’ sono tanti anni che facciamo questo lavoro e combattiamo per ottenere qualcosa in strada a Roma, e’ difficile, pero’ cerchiamo sempre le scappatoie perche’ dobbiamo pur vivere. Gli strumenti musicali sono tutti fatti da me, andavo a caccia di richiami non di uccelli, in strada funziona perche’ piace ai bambini e ai genitori dei bambini. Noi artisti di strada dobbiamo espandere un messaggio che la nostra liberta’ e’ anche degli altri, da liberi musicisti indipendenti, non siamo tanto per il business perche’ l’arte non ha un valore. Noi divulghiamo questi messaggi che sono l’umus della liberta’ d’espressione della misura, del dare stimoli a chi ha piacere a chi viene smosso da queste onde di liberta’ espressiva, sopratutto ai ragazzi giovani. Io ho cominciato a Roma eravamo un gruppo di amici suonavamo a Villa Ada, a Campo de Fiori facevamo delle jam che prima se poteva fa’, poi e’ cominciata la chiusura di Piazza di Spagna.

La musica e’ un linguaggio universale che va oltre ogni linguaggio.
Ottima possibilita’ di scambio e interscambio delle persone in tutto il mondo, ti sintonizza su una banda di frequenza che e’ la stessa di tutti i musicisti del mondo. E’ una grande ricerca la musica, la creativita’. Grazie alla musica possiamo unire la gente e farla stare insieme, condividere momenti belli con energia positiva. La musica ti da la possibilita’ di viaggiare e per fare soldi durante la permanenza. Strada facendo si incontrano un sacco di cose si fanno cose, l’importante e’ non mollare, non cambiare strada. Quando hai una passione uno va!

Giulia Scauso ad Appenacorto legge “Calcata” la poesia dal Ponte delle Tette.

Sono Federico Laterza pianista e compositore sono arrivato a Calcata nel 1980, c’erano pochi abitanti perche’ il paese era stato abbandonato, anzi c’era anche la possibilita che il paese venisse raso al suolo. I primi abitanti si sono rimboccati le maniche per restaurare questo borgo antico. Tra i primi abitanti insieme a me ci sono dei musicisti che fanno parte di quel movimento musicale degli anni 70′ che si e’ sviluppato a Roma nell’ambito Jazz, tra cui Corrado Nofri fondatore della Folk Magic Band un gruppo che ha pubblicato un disco dall’etichetta del Folkstudio, un locale storico di Roma dove suono’ Bob Dylan. Gaetano Delfini che faceva parte sempre di questa band insieme ad altri musicisti come Nicola Stilo, Sandro Satta che poi hanno fatto una luminosa carriera nell’ambito jazzistico. Questa Folk Magic Band poi ha avuto una riedizione negli anni 90′ e Corrado Nofri un mio caro amico pianista mio vicino di casa a Calcata mi ha invitato a suonare in questa riedizione che c’e’ stata. Di Corrado Nofri ho un ricordo molto bello perche’ e’ stato uno dei musicisti che ha vissuto a Calcata che ha creato anche un movimento di persone tra cui alcuni musicisti di fama internazionale tra cui Don Cherry, Hermeto Pascoal, che sono venuti a Calcata e hanno fatto delle jamsession. Con degli amici abbiamo anche aperto un Jazz Club che si chiamava Altroquando e si trovava all’ingresso del paese, era l’antica armeria di epoca medioevale, all’interno della quale abbiamo adibito un palco e anche un piccolo Bar, in cui hanno suonato molti musicisti jazz e non, tra cui ricordo Massimo Urbani grande sassofonista italiano, poi e’ venuto Danilo Rea grande pianista, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso. C’e’ un episodio divertente che posso raccontare, di quando una sera stavamo facendo una jamsession sul versante freejazz ed era una sera buia e tempestosa invernale, il pubblico scarseggiava, ad un certo punto entra un signore, ci disse che lui era l’ispettore della SIAE, ci prese in simpatia e ci disse basta che scrivete un bigliettino che eseguite brani originali e non dovete corrispondere niente alla SIAE, che tutela solo chi e’ iscritto. Poi pero’ purtroppo ci si sono messi contro i Carabinieri, un giorno mi ha chiamato il maresciallo di Faleria e ci disse, voi non siete in regola con il servizio di igene, vi mando il controllo perche’ non avete l’allaccio alla fognatura, allora io ho fatto presente che purtroppo a Calcata la fognatura non esiste, e lui rispose lo so ma dovete allacciarvi a questa ipotetica fognatura. Che comunque va a scaricare sulla rupe. Questo e’ successo nel 1996, io ho chiesto perche’ proprio noi dell’Altroquando dobbiamo essere in regola con questa cosa impossibile e le altre attivita’ no, la risposta che mi e’ stata espressa – dai Carabinieri – e’ perche’ voi fate musica. Come se fare musica e’ un delitto e dovevamo essere puniti per questo. L’Altroquando e’ stato un locale che consentiva di ascoltare musica Jazz di un certo livello, ed avere un occasione di socializzazione che purtroppo nel territorio manca. Un episodio molto divertente e’ stato quando e’ venuto Massimo Urbani la prima cosa che disse; ehy man ce l’avete un sassofono? era arrivato ma non aveva il sassofono, tutto il periodo prima del concerto ci siamo dovuti ingegnare a trovare un sassofono, che poi fortunatamente siamo riusciti a trovare e che ha suonato in maniera meravigliosa. Poi abbiamo fatto concerti anche in ambito non prettamente jazzistico, per esempio e’ anche venuto a suonare un bluesman, Louisiana Red e poi molti musicisti. Tra i musicisti che bisogna ricordare che hanno vissuto a calcata c’e’ Roberto Ciotti un grande bluesman, il cui allievo Alex Britti venne a suonare all’Altroquando. Groovin’ High e’ un disco che ho fatto con Roberto Ciotti ci sono degli assoli di chitarra che lui ha messo su delle mie composizioni. Un altro musicista che ha suonato all’Altroquando e’ Walter Maioli che e’ uno dei primi esploratori della World music negli anni 70′ fondatore del gruppo Aktuala in cui suonava il grande percussionista indiano Trilok Gurtu che appena venne in Europa suono’ per due anni in questa formazione. E Walter Maioli ha proposto dei laboratori e dei concerti riguardanti la musica preistorica in quanto lui ha fatto una ricerca approfondita sugli strumenti musicali della preistoria. Calcata ha sempre ispirato i musicisti ad un rapporto tra musica e natura molto stretto per esempio ci sono stati molti musicisti che si sono dedicati allo studio del Didgeridoo uno strumento aborigeno australiano, attualmente c’e’ Andrea Simone che e’ uno dei principali virtuosi di canto armonico, un canto tibetano mongolo. E’ un luogo magico che ha sempre ispirato i musicisti a suonare armonicamente con l’ambiente sonoro di Calcata, piccolo gioiello nella valle del Treja.


Calcata l’ho scoperta perche’ ho una storia un po’ particolare, nel 1978 all’eta’ di 17 anni ho abbandonato la scuola e sono andato in india perche’ era un periodo difficile a Roma, gli anni di piombo, rapimento Moro, sono andato in India 7 mesi. Quando sono tornato da questo viaggio bellissimo in cui ho visitato l’Himalaya il Nepal, il Kasmir, il mio orecchio si era abituato a sentire solo suoni naturali, non riuscivo piu’ ad ascoltare musica fatta con strumenti amplificati elettrici. In quel periodo mi sono trasferito a Calcata e a casa mia l’ambiente era vagamente indiano, si suonava seduti perterra con gli incensi, il Sytar, l’harmonium indiano e mi sono dedicato alla musica acustica, poi piano piano sono tornato alle mie vecchie passioni. Ho scoperto Calcata perche’ girava voce che c’era questo borgo si diceva abbandonato perche’ in effetti gli abitanti di Calcata quando sono state costruite le case nuove hanno abbandonato tutte le loro abitazioni, quindi c’e’ stato un momento in cui le case di Calcata sono state svendute quasi regalate a chi ha avuto il coraggio di comprarsele con l’incognita se fosse stato possibile abitarci perche non c’era proprio una vera abitabilita’, io ho scelto questo posto nel 1980 perche’ offre delle qualita’ dal punto di vista paesaggistico e della vita vicino a Roma consentendo un rapporto con il tessuto urbano e la realta’ metropolitana. Tra l’altro all’epoca mi dedicavo alla coltivazione di Maruijana e ingenuamente ho piantato delle piantine nel fondo valle, poi siccome che casa mia era un porto di mare, nel senso che arrivava gente e non sapevo nemmeno chi era, veniva a fare la raccolata delle nocciole che consentiva di lavorare e avere delle entrate, e qualcuno non gradiva questa situazione di comune hippie che c’era a casa mia, andi rivieni di capelloni e quindi e’ successo che una mattina sono andato a raccogliere le nocciole, facevo anche questi lavori molto umili e mi sono ritrovato un paio di Carabinieri in mezzo a questo campo di nocciole, che mi hanno detto, lei e’ Federico Laterza venga con noi e a casa hanno trovato, alla fine quando se ne stavano andando perche’ nemmeno se n’erano accorti, un cespuglio era una pianta maschio. Se ne sono accorti alla fine, i Carabinieri di Faleria e Civita Castellana, volevano analizzare gli incensi pensando che era droga, poi l’appuntato dice, maresciallo che e’ questa pianta e’ uguale alla fotografia che abbiamo in caserma. Mi hanno portato alla stazione dei Carabinieri di Faleria e mi hanno detto, se non ci dici dove hai piantato quest’erba qua ti diamo un sacco di botte e li ho portati dove c’erano un paio di piante, poi mi hanno fatto fare un giro del paese con le manette nella jeep, era nel 1981 avevo vent’anni. Il proibizionismo ha portato sempre dei frutti devastanti. Sono stato portato dieci giorni alla casa circondariale Mammagialla di Viterbo, poi l’avvocato ha dimostrato che le piante avevano una percentuale di THC ridicola, non era possibile imputarmi, praticamente era canapone, la mia vicina di casa mi diceva noi anche coltivavamo la canapa, infatti anticamente a Calcata coltivavano la canapa e la portavano a Civita Castellana e ci facevano le lenzuola. La nomea che c’ha sempre avuto Calcata e’ stata sempre quella di un paese di drogati, di pazzi, ma in realta’ Calcata e’ stato sempre un posto di creativita’. Calcata e’ un posto di creativi, musicisti, pittori, scultori, artigiani, e non di drogati da come e’ stato dipinto in maniera sbagliata. Purtroppo a Calcata c’e’ stata sempre questa pressione repressiva da parte delle forze dell’ordine e delle istituzione verso una comunita’ che ha fatto solamente del bene, perche’ se non fosse stato per gli abitanti che si sono rimboccati le maniche e hanno restaurato tutte le case, hanno rinforzato la rupe e l’hanno resa un borgo agibile e visitabile, a quest’ora Calcata era un cumulo di macerie. Io penso che Calcata e’ stata salvata tra virgolette da questi che all’epoca venivano chiamati drogati, che adesso e’ un borgo eccellenza del territorio, bisogna secondo me continuare a valorizzare Calcata dal punto di vista culturale e di iniziative musicali che possono dare un valore aggiunto al paese. Il locale Altroquando l’ho gestito con una sorta di cooperativa di musicisti insieme a Cristina Majnero e Roberto stanco che attualmente vivono a Faleria. Purtroppo se a qualcuno viene in mente di fare un iniziativa culturale autogestita ha addirittura di fronte una sorta di opposizione, di ostacolo, delle istituzioni, infatti l’Altroquando e’ stato chiuso mer motivi burocratici totalmente assurdi, nella mentalita’ italiana il musicista, l’artista, il pittore e’ gente che non fa niente dalla mattina alla sera, sfaticati perditempo e questo e’ sbagliato perche’ sono proprio queste attivita’ artistiche che danno valore al territorio.

Io sono Alessia non sono nata ma sono cresciuta a Calcata, questo e’ il locale dove c’era L’Altroquando Jazz club, io personalmente mi ricordo Luce Maioli una mia amica. Mi mamma Rossella e’ tra le persone che hanno dato vitaa questo posto. Nel 1999 qui c’e’ stata fatta una festa di compleanno di 18 anni di una mia amica che viveva qui, si chiama Vanessa, nel 99′ e’ stata fatta la festa ma probabilmente il locale e’ andato avanti.


Prem Sudeva artista di strada busking a Calcata.

Allora volevo suonare un brano di Bud Powel che si chiama Hallucination, pianista che lo scrisse dopo che soggiorno’ un periodo all’ospedale psichiatrico dove fu mandato, inquanto Bud Powel ha avuto sempre dei problemi dal punto di vista di adattamento alla societa’ dell’epoca e quindi e’ stato classificato come malato mentale, nella sua travagliata esistenza, documentata in un film dove viene raccontata questa storia, dove moltissimi musicisti jazz sono stati internati in istituti psichiatrici in america anche come forma di repressione nei confronti della cultura afroamericana. Questo brano si chiama Hallucination.

Questa canzone si chiama Cançao pra Monica che sarebbe mia moglie.

Gaetano Delfini: Sono arrivato a Calcata nel 1977 perche’ un amico aveva casa, era venuto perche’ voleva trovare una casa fuori Roma, questo amico era Corrado Nofri pianista con cui suonavo gia, avevamo un quintetto di Jazz, si chiamava Spirale, e ad un certo punto sopratutto Corrado Nofri e Riccardo Romei con la collaborazione di tutti fondammo questa banda grande, un orchestra quasi, solo che suonavamo in piedi, la Folk Magic Band. Ad un certo punto Corrado parti per l’America insieme a Lidia, il padre e la madre di Edu’ e noi prendemmo il loro posto a casa loro, perche’ a Roma non si trovavano case in affitto, poi ci sembrava molto bello raccolto, c’era la vita paesana e i vecchietti amici con cui avevamo buoni rapporti. Ci spostammo qui e la vita cambio’ un po’ a meta’ 1976, in casa di Corrado ci abitava ancora Massimo Pastorello con Caterina, che era un violinista e suonava nella Folk Magic Band pure lui, prima c’era stato lo sviluppo di questa orchestra avevamo suonato in giro in festival Jazz ,festival dell’Unita’ nazionali. Poi era difficile mantenere un orchestra insieme e si e’ sciolta la cosa. Io per un periodo mi sono anche occupato di agricoltura, avevo un terreno, la vita era bella a Calcata, ci si incontrava con tutti e si facevano anche le feste in piazza, spontanee, un giorno usciva Zii Pietro con l’organetto, molto simpatico, comunista, io ho avuto un buonissimo rapporto con lui, addirittura facevammo il vino insieme per lui e per noi, una volta mi presto’ un campo e venne a farmi vedere come si zappavano le patate. A Zii Pietro a volte si univano uno o due chitarristi e molto spesso veniva Roberto Ciotti e si ballava sui ciottoli. C’era sempre tanta gente che suonava, esplorando tutte le branche della musica. Della Folk Magic Band facevamo parte in 4 del quintetto Spirale, poi nella parte finale e’ subentrato anche il bassista Peppe Caporello, era un desiderio suonare insieme vedere che usciva fuori da una banda di 18 persone, con la cantante i percussionisti. Due violini Massimo Pastorello e Rudi Baroncini, quasi tutti cantavano, Nicola Stilo al Flauto che adesso e’ uno dei piu’ grandi flautisti del Mondo, Giancarlo Maurino al sassofono, c’era Sandro Satta, poi Luciano de Bonis sax, Mario Fulci detto il faraone sax tenore, Sandro Cesaroni al sax baritono, c’ero io Gaetano Delfini alla tromba e il trombone, Corrado Nofri al piano, Fabrizio Cecca e Mauro Dolci al contrabasso, Gianpaolo Ascolese alla batteria, Alfredo Menotti congas e percussioni, Paolo Morelli e Lillo Guarratino percussioni e Lisette Miller percussioni e voce solista. Ad un certo punto Giancarlo Cesaroni del Folkstudio ci venne sentire suonare al Music Inn a Roma e ci fece fare questo disco che facemmo in parte qui a Calcata. Poi io nel 1984 ho avuto anche altri gruppi e delle volte provavamo proprio in questa stanza, l’atmosfera era molto bella libera, c’era molta energia. Poi Corrado Nofri e’ tornato dal Brasile nel 1993 e ha detto perche’ non riformiamo la Folk Magic Band, Tiziana Picchiarelli flautista e Federico Laterza pianista vivevano a Calcata.

Nel 1993 Corrado Nofri torno’ dal Brasile e fece questa orchestra Folk Magic Band con nuovi musicisti ma c’erano sempre alcuni della vecchia base, c’era Massimo Pastorello, Corrado Nofri, Giancarlo Maurio, io Gaetano Delfini, Fabrizio Cecca al basso, Cicci Satucci alla tromba, Mario Corvini e Massimo pilone ai tromboni, c’erano tre cantanti Caludia Mars brasiliana, Loredana Marconi che cantava e suonava il trombone e una ragazza danese. A Calcata i gruppi musicali ce n’erano di tutti i tipi, facemmo le musiche per un gruppo teatrale, c’era un sacco di gente che suonava come Pino detto Generale, Emanuele Platani che ora sta a Mazzano romano, Cristina Majnero e Roberto Stanco che adesso stanno a Faleria con cui abbiamo un gruppo musicale dell’antica roma che ha un buon sucesso all’estero in Germania, Francia, Svizzera, in Spagna sopratutto, in Scozia, Svezia, Slovenia, siamo arrivati a Singapore. Era nato tutto con una persona che io conoscevo che ad un certo punto e’ approdato qui a Calcata, che faceva musica della preistoria e voleva fare questo gruppo dell’antica roma e mi chiamo’ a me, io avevo gia’ suonato con Walter Maioli nel 1973 a Umbria Jazz facevamo tutte altre cose, facevamo free jazz, poi ci eravamo persi di visti ci siamo rincontrati a Calcata, adesso ci siamo ripersi di vista. Per un periodo ho anche sunato con la banda di Calcata, qui la festa principale una e’ una a Settembre e una a Gennaio. Un paesano Algeri di Cosimo cornista in una banda sinfonica, si mise a dirigere la banda musicale di Calcata. A Calcata fu’ creata anche la banda Riciclata con strumenti riciclati, la pentole, fatti dagli stessi musicisti come ha raccontato uno dei fondatori Franco Illomei. I dischi della Folk Magic Band si trovano su internet, i generi dei due dischi Folk Magic Band spaziano, il primo dal folk alla musica etinica antelitteram, l’ultimo disco dal genere afro-brasil caraibi in chiave piu’ jazzistica, c’era un energia forte.

Il mio nome e’ Cristiano Iaia, docente di preistoria protostoria e etruscologia all’Universita’ di Torino in particolare al dipartimento di studi storici, sono un archeologo. Recentente e’ stato aperto lo scavo di Monte Li Santi che fa parte dell’antica citta’ di Narce, abbiamo iniziato con gli studenti un intervento, in uno dei settori del centro antichissimo di Narce. E’ un sito che nasce nella preistoria, l’eta’ del bronzo, 3.500 anni fa circa, verso la protostoria, nasce come un grosso villaggio abbastanza importante che dura qualche secolo, il villaggio era sulla collina, nota come Narce, nel comune di Calcata, che non e’ un nome antico ma e’ un nome moderno, e poi probabilmente, ma questo lo dobbiamo verificare si estendeva su Monte Li Santi, nel comune di Mazzano romano, dopo di che questo villaggio dell’eta’ del bronzo apparentemente viene abbandonato, c’e’ un perido in cui questa zona e’ sostanzialmente spopolata che e’ il periodo in cui nascono, dalla cultura Villanoviana, le citta’ etrusche. Nel VIII seco A.c. la localita’ di Narce viene probabilmente nuovamente ripopolata, e comincia una fase come centro indipendente di cultura affine a quella falisca-etrusca. Quello che si conosce gia’ sono le sepolture, scavate alla fine del 1800, sulla base di quelle possiamo dire che il centro arcaico duro’ qualche secolo dall’VIII al III A.c. fini’ a seguito delle campagne militari dei romani, che nel frattempo avevano conquistato Falerii Veteres, che sorgeva sul pianoro dell’odierna Civita Castellana, questo e’ l’arco cronologico di questo sito. Tra gli anni 90/2000 e’ stato scavato il santuario pagano de Le Rote, i resti archeologici si trovano al Museo archeologico virtuale MAVNA di Mazzano romano. Vorremmo valorizzare questo sito, vorremmo conoscerlo meglio e fare in modo che in futuro, possa essere visitabile.



Sono Emanuela del Frate sono una tra le curatrici del libro Millennium bug, una storia quella di Indymedia italia, fatto al livello orale, quindi pieno di storie, ripercorre quella che e’ stata la storia di Indymedia italia, una storia molto intensa anche se breve, e’ un sito che permise a tutti l’open publishing, di commentare e scrivere liberamente, in qualche modo fu un precursore dei social, che venne chiamato giornalismo partecipativo, ne abbiamo parlato in un evento dedicato al giornalismo resistente. Il sito ebbe il massimo di visite e contatti, durate il G8 di Genova, venti anni fa, perche’ si contrappose alla narrazione dei media tradizionali, attraverso la versione dei manifestanti, di quelli che erano in piazza e quindi potevano raccontare liberamente quello che stavano vedendo e vivendo. Il sito se lo volete vedere e’ online http://italy.indymedia.org e’ semplicemente il vecchio sito freezato on line, oppure potete comperare il libro Millennium bug una storia quella di Indymedia italia edizioni Alegre https://edizionialegre.it/product/millennium-bug/ Rispetto a questo evento e’ stato bellissimo perche’ e’ stato un premio postumo ad Indymedia che non esiste piu’ dal 2006 nella sua forma originale dal 2016 in altra forma, e’ stato un premio resistente per quello che ha fatto Indymedia in quegli anni la’ dal 2001 al 2006. Abbiamo ripercorso quello che e’ successo venti anni fa durante i fatti del G8 di Genova e abbiamo fatto vedere anche i video prodotti da Indymedia all’epoca, sono dei video che sono stati usati per raccontare quello che e’ successo in piazza e sono arrivati anche a Strasburgo alla Corte dei diritti dell’uomo e sono stati usati come prova per incriminare l’Italia per reati di tortura. Il convegno sul Premio giornalismo digitale e’ stato organizzato dal coordinamento di associazioni Calcata 4.0 e dalla Rete NoBavaglio allo spazio pubblico per la musica e l’arte il Granarone a Calcata.

Ci troviamo qui a Calcata per questa iniziativa del Premio giornalistico digitale organizzato dalla Rete NoBavaglio sulle nuove resistenze e disobbedienza, qual’e il legame tra Calcata e questa forma di riconoscimento, viene dal Regio decreto fascista del 1935 che faceva ricadere il paese di Calcata tra quei borghi da trasferire in quanto pericolanti, rifacendosi ad una legge che fu promulgata dopo il terremoto di Messina del 1908. Questo decreto consisteva nel dire che il centro abitato di Calcata doveva essere trasferito in un nuovo sito e le case costruite con i materiali di risulta delle vecchie case demolite del centro storico. Questo avrebbe significato distruggere le case del centro storico, quindi non avere piu’ Calcata vecchia che allora era l’unico paese. Questa cosa produsse una resistenza di chi abitava il luogo, poi scoppio’ la seconda guerra mondiale, dopo la liberazione dal nazifascismo negli anni 50/60′ fu’ individuata la nuova area dove oggi sorge Calcata nuova, ma nessuno degli abitanti tolse una pietra dalla vecchia casa. Negli anni 70′ vennero delle persone scelsero Calcata per vivere perche’ qui avevano individuato una forma di vita diversa piu’ a contatto con la natura e grazie alla disobbedienza e la resistenza complessiva dei vecchi abitanti e dei nuovi abitanti, questo posto non fu demolito e piano piano sistemato, chi si compro’ la casa sistemo’ e il proprio pezzetto e ci fu un passaggio di testimone e la storia di Calcata e’ continuata ed e’ rimasto un borgo vivo vivace, aperto alle contaminazioni che io chiamo, che in questo momento sono la sindaca di questo paese, un borgo resistente per amore, di chi c’e’ nato e c’e’ vissuto e di chi lo ha lasciato perche’ si e’ trasferito al borgo nuovo e l’amore di chi e’ arrivato da altri posti del mondo e ha scelto Calcata per viverci. Oggi questo borgo che voi potete ammirare nella sua bellezza e’ vivace, vivo e aperto alle altre culture e alle altre contaminazioni e questo grazie ad una forma di resistenza e disobbedienza. Sandra Pandolfi attualmente sindaco del comune di Calcata. Il convegno sul Premio giornalismo digitale e’ stato organizzato dal coordinamento di associazioni Calcata 4.0 e dalla Rete NoBavaglio allo spazio pubblico per la musica e l’arte il Granarone a Calcata.

Gli attivisti del presidio dell’Associazione Ecologica Monti Sabatini – No discarica Magliano romano, da oltre 8 anni si battono contro la futura discarica di Roma nell’ex Cava di Tufo nel comune di Magliano romano, una nuova Malagrotta. Nell’ex Cava di Tufo diversi anni fa e’ stata autorizzata una discarica di inerti dalla Regione Lazio e dal comune di Magliano romano, gestita dalla societa’ Idea4 del gruppo Bellucci http://www.idea4srl.it/dove-siamo/
Recentemente e’ stato chiesto per l’ex Cava di Tufo l’ampliamento della tipologia del conferimento dei codici di rifiuti e la trasformazione del sito in un nuovo impianto, per gestire i rifiuti speciali non pericolosi, un cambio di attivita’ necessita di una Valutazione di Impatto Ambientale V.I.A. da parte della Regione Lazio . L’ex Cava di Tufo si trova nella Loc. Monte della Grandine alla distanza di circa 800 metri in linea d’aria dal centro abitato di Magliano romano dove ci sono le scuole e l’asilo, l’area e’ sottoposta a vincoli del PTPG della Citta’ metropolitana di Roma. Nel fondo della Cava di Tufo si e’ formato un bacino d’acqua, probabilmente in passato sono gia’ state intercettate falde acquifere, diverse sorgenti tra cui un antico fontanile rurale abbandonato circocritto da resti archeologici, alimentano il corso d’acqua di fondo valle, affluente del Treja tra il comune di Faleria e Calcata. Nella zona alcuni pozzi alimentano la rete idrica del comune di Rignano flaminio. Elevato il rischio che i percolati della futura discarica vadano a contaminare irreversibilmente le falde acquifere e l’ecosistema del comune di Magliano Romano e della Valle del Treja. Gli attivisti chiedono al sindaco di Magliano romano un ordinanza di chiusura immediata, dopo 7 ricorsi vinti al Tribunale Regionale del Lazio T.A.R. Nell’area che circonda l’ex Cava di Tufo in parte di proprieta’ pubblica sono presenti pascoli per allevamenti di ovini che in passato davano il nome al paese Magliano pecorareccio, terreni di alto pregio agricolo, turistico, paesaggistico e archeologico, contigui al Parco di Vejo e al Parco regionale Valle del Treja, al Parco del Monte Soratte e alla Valle del Tevere.
Il 6 giugno 2012 (prot. n. RC/9724/2012) è stata presentata la proposta di
delibera di iniziativa popolare al Comune di Roma, che ha portato alla successiva Delibera n. 129 “verso rifiuti zero” del 16 dicembre 2014 del Comune di Roma che ha stabilito il percorso dei territori, tra cui un “Osservatorio Comunale verso Rifiuti Zero” recepito gia’ da diverse ex circoscrizioni https://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Delibera_129.pdf come ha ricordato Valentina Pini ex sindaca e consigliera attuale del comune di Sant’Oreste che si oppone all’apertura della discarica ed auspica la chiusura del ciclo dei rifiuti con la strategia Rifiuti Zero, da rifiuti a risorsa nelle famose 3 RRR Ridurre, Riciclare, Riutilizzare.
Il Comitato del Bacino della Valle del Treja, come riportato da notizie online, gia’ in passato ha presentato delle osservazioni contro la discarica nell’iter autorizzativo della Regione Lazio, piu’ di recente ha presentato un esposto in Procura della Repubblica.
Trasformare la ex Cava di Tufo di Magliano romano nella discarica del Comune di Roma innescherebbe una vera Bomba ecologica del capitalismo neoliberista!!

@matteobatteria assolo ai ribelli di Fogliano

00:00 02:24 Nicola Rinaldi consigliere comunale del comune di Faleria ripercorre la Mostra “Giorno della Memoria” 27 Gennaio 1945 data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, allestita nella sala consigliare del comune di Faleria ex chiesa sconsacrata, con documenti originali dell’Archivio di Stato di Viterbo, lo stesso edificio oggi sala consigliare durante l’occupazione nazifascista veniva usata dalla Wehrmacht come magazzino militare.
02:24 02:30 Vittorio di Dario partigiano fucilato a Bricco Berico di Murazzano il 14/03/1945
Gazzetta Ufficiale https://tinyurl.com/5893w37m
02:30 02:48 Il 20 novembre 1943, nove soldati tedeschi di passaggio a Calcata si fermano all’abitazione di Giuseppe Gasperini. Abbattuta la porta e fatta irruzione nella casa, i militari si impossessano di un maiale di circa 170 chili di proprietà del Gasperini. Alle vive proteste di quest’ultimo, i soldati gli puntano contro pistole e mitragliatrici e lo uccidono
https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=6003
02:48 03:23 Documenti dell’Archivio di Stato di Viterbo sul riconoscimento alla commissione Regionale del Lazio 08/01/1949 della Banda Faleria – Calcata, come partigiana autonoma
(1968 – 2002) Depositato all’Archivio di Stato di Viterbo nella busta B. 3
https://www.archiviodistatoviterbo.beniculturali.it/fileadmin/risorse/PDF/Inventari_on_line/01_Inventario_Anpi.pdf
03:24 04:19 Bosco di Fogliano luogo dove hanno trovato rifugio sfollati civili e partigiani durante la resistenza al nazifascismo. Luoghi dov’e’ nata la Costituzione Repubblicana democratica italiana
04:27 13:39 Nicola Rinaldi ricorda i tragici fatti del rastrellamento nazifascista avvenuto a Faleria nel 1944
08:30 13:39 La storia dei deportati di religione ebraica, Umberto Pace prelevato dai fascisti locali e dal maresciallo dei Carabinieri tra il comune di Faleria e Calcata, morto ad Auschwitz a cui vogliono dedicare una pietra d’inciampo. Un amico di Umberto Pace di religione ebraica, negli stessi giorni, riusci a salvarsi dalla deportazione grazie all’aiuto di Salvatore FIornino e Clorentina Di Mario che lo nascosero
13:39 14:43 Sull’ipotesi di estensione del Parco della Valle del Treja nel comune di Faleria fino alla foce con il Tevere
14:44 14:49 Chi aggredisce il sindacato aggredisce la democrazia, chi agredisce la democrazia e’ fascista, manifesto affisso a Faleria dopo l’assalto neofascista della sede della CGIL a Roma, con aggiunte di frasi da parte di ignoti e rimosso dai locali Carabinieri della stazione di Faleria
14:49 14:54 Chi aggredisce il sindacato aggredisce la democrazia, chi agredisce la democrazia e’ fascista, manifesto della CGIL segreteria Roma nord, Viterbo, Civitavecchia
14:54 15:11 Renata che ci ha gentilmente messo in comunicazione con Nicola Rinaldi
15:12 15:29 Panorama del centro storico di Faleria in parte disabitato, sullo sfondo il Monte Soratte
15:29 15:37 Resti di una canalizzazione idraulica probabilmente di una Mola sul fiume Treja comune di Civita Castellana
15:37 15:42 Resti del ponte della tramvia sul fiume Treja comune di Civita Castellana
15:42 15:47 La valle del Treja e la Valle del Tevere sullo sfondo Poggio Sommavilla
15:47 15:56 Sostruzione chiamata Muro del Peccato, dove la viabilita’ antica Flaminia raggiungeva il pianoro di Gargarasi, nei pressi dell’intersezione della viabilita’ arcaico preistorica tiberina e guadi del Tevere
15:57 16:01 Panorama delle grotte e del terrazzo fluviale dove sono state rinvenute aree di industrie litiche denominata Torre dei Giacanti, sullo sfondo Foglia
16:02 16:12 Panorama della Valle del Tevere alla confluenza del Treja nel Tevere
16:12 16:26 Foce del Treja da Capu L’Aia

Epimenio Liberi aggregato alle Bande partigiane del Monte Soratte, fucilato alle Fosse Ardeatine a Roma il 24 marzo 1944 https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1969/

Salve sono Gildo Cecchini sono qui sul fiume Treja nel comune di Civita Castellana, un fiume che nasce a Monte Lagusiello nei pressi di Trevignano romano e sfocia sul Tevere nel comune di Civita Castellana di fronte al torrente L’Aia tra Foglia e Poggio Sommavilla. Questo fiume e’ lungo 37 Km, da bambino dal 1953 venivo qua, mentre nuotavo bevevo l’acqua perche’ allora era speciale era pulita, poi nel 1988 ero con mio figlio, lui faceva il primitivo, tutto vestito di melma, con gli anelli che mettevo a lui, braccialetti e poi una collana che glie l’ho tolta e ci ho fatto un viso e quella e’ la prima scultura, poi ne ho fatte a decine centinaia e cosi via fino ad adesso, le ultime sculture sono i serpenti. Questa e’ una vecchia diga che si chiama Legata che deriva dalla parola allagamento, dato che c’era una parete di muro da sponda a sponda, quando piove fa la piena e si allaga. La diga probabilmente del 1750 circa, era parte di un mulino situato piu’ a sud a circa 300-400 metri, oggi e’ ancora visibile l’entrata idrica, parte del muro ha ceduto nel 1992. Ogni anno dopo la piena vengono costruite nuove statue da Gildo con un tema diverso, il 2021 era l’anno dei gufi quest’anno quello dei serpenti, alcune statue sono scolpite da diversi ragazzi, tutti le donano alla collettivita’ per valorizzare Legata questa meravigliosa isola sul Treja nel comune di Civita Castellana.

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