maurizio_solieri_giusy_randazzo_rock_roll_radio

🎥#elettritv💻📲 Intervista Giusy Randazzo a Rock n Roll Radio
Giusy: Come nasce la tua passione per la musica e la chitarra, perche’ io ho letto che tu dovevi intraprendere un altra strada
Maurizio Solieri: premetto che vengo da una famiglia tradizionale dove tutti, fratelli e sorelle dovevamo laurearci e diventare dei professionisti, mio padre era un medico cosi ci insegnava, percui musica a casa zero. Pero’ fin da bambino amavo disegnare, fare caricature i fumetti, mi piaceva recitare, recitavo piccole commediole, traverstirmi e poi la musica e’ venuta in secondo tempo quando poi in casa i miei fratelli piu’ grandi di me di dieci anni, studiando se ne andavano all’estero. Mio fratello alla fine degli anni sessanta ando’ a fare un anno in California in una famiglia, la California sai e’ il Rock n Roll, Chuck Berry, Elvis e tutti quanti, torno’ dopo questo anno con i dischi veri, rockabilly, ect etc….
Se ci fosse ancora il disco di Elvis con la chitarra scolpita in giro per casa, sarebbe un oggetto di inestimabile valore, la chitarra mi affascinava molto. Poi nel 1963 quando avevo dieci anni, e gia’ ero in grado di capire le cose, mio fratello Giuliano importo da Parigi da dove studiava, il primo disco dei Beatles e se metti ancora oggi un vinile d’epoca ti da le stesse emozioni, figurati un bambino che nasceva in una famiglia tradizionale nella bassa modenese.
Giusy: e’ stata veramente una scossa elettrica!
Maurizio Solieri: e’sta una scossa elettrica poi quando suonavo c’erano le radioline a transistor, in tempi non certo recenti ne sono diventato un collezionista. Ho collezionato negli anni tutto, quando abitavo in centro a Bologna io abitavo vicino al famoso mercatino della montagnola dove fanno da sempre, il mercatino vintage, dei mobili antichi dei robi vecchi, da me frequentato in tutta la mia vita, per cui negli anni ho comprato vecchie radio, vecchie macchine fotografiche, vinili, lampade, mobili, poi appena ho avuto la possibilita’ di guadagnare un po’ di soldi, di comprarmi il primo appartamento la prima mansardina a due piani in centro a Bologna, ma figurati, mi sono lanciato con vecchie credenze.
Giusy: hai spaziato!!
Maurizio Solieri: Quando mi sono trasferito fuori Bologna con una casa piu’ grande, dopo non avevo bisogno di arredamento, avevo 25 chitarre in salotto vintage, ora le ho in cantina..
E quando studiavo chitarra negli anni 60′, sentivo “ehi Mr Tamburine” Bob Dylan, sentivo i Birds, sentivi i Beales, sentivi i Rolling Stone i Kings
Giusy: Clapton!!
Maurizio Solieri: Clapton viene dopo, l’ho scoperto verso la fine degli anni 60′, forse l’ho scoperto prima con i Cream, nel 67′ 68′ e in secondo tempo il Clapton giovanissimo dell’epoca degli The Yardbirds e di Jonh Miller, non sapevo facesse parte degli Yardbirds, conoscevo Jeff Back. Per cui quando senti le prime canzoni dei Cream, sentivo la chitarra che sai all’epoca aveva prevalentemente il suono pulito legato al “Rock n Roll” classico, qualche Fender Stratocaster, gli amlpi Vox Fender, ma la distorsione arrivo con Jimy Hendrix, contemporaneamente con gli The Yardbirds. Nel 1965 arrivo’ questo pedalino per chitarra che si chiamava “FuzzBox” distorsore, quindi sentivo questi pezzi degli Yardbirds che imitavo, senza dimenticare Sadisfation dei Rolling Stone. E perche’ tutti questi gruppi usavano il distorsore? un motivo era per imitare strumenti a fiato usati nella musica nera, nel blues o quella indiana come il Sitar che in Italia non si trovava e per imitarne il suono si mettava anche lo scotch.
Giusy: tutto questo mondo, la tua passione….
Maurizio Solieri: Si, perche’ da tutti gli anni 60′ 70′ e anche gli 80′ arrivavano cose nuove, quindi il musicista veniva bombardato da novita’ novita’, generi musicali che non avevi mai ascoltato, quando usci Jethro Tull miscelavano la musica classica, celtica e le chitarre distorte del rock. Percui io ero gia impazzito da molto, feci il mio tram tram scolastico, fino alle medie andavo benissimo poi mi iscrissi con mio fratello al liceo classico, poi sono stato pervaso dal morbo di Jimi Hendrix, mi sono scritto all’universita, ho fatto tre anni di medicina, ma poi mi guardavo allo specchio….
Giusy: “non e’ la mia vita” una vita di grande successo
Maurizio: una vita di…. posso fare il gesto?
Giusy: “farsi un culo”
Maurizio Solieri: l’hai detto tu..
Giusy: va detto
Maurizio Solieri: si va detto! allora, dopo il servizio militare che avevo fatto per pensare quello che avrei voluto fare, c’era il Dums da un anno, perche’ il medico non era per me, avevo l’esempio di mio padre era un classico medico di una volta, quattro volte a notte si alzava, si guadagnava bene, ma faceva un mazzo allucinante, poi a me piacevano le cose artistiche percui niente da fare. In questo anno sabatico di militare a Napoli un mio amico e batterista della band in cui suonavo nel mio paese che si chiama Concordia sulla Secchia, aveva rincontrato questo suo vecchio amico compagno di collegio, tal Vasco Rossi…. E avevano aperto questa Radio a Zocca io stavo a Napoli, e non sapevo cosa stasse succedendo in Emilia Romagna, sai le prime Radio Libere, che con poco segnale in montagna arrivavano fino a Bolzano. In quell’epoca in provincia in Italia tolti quei programmi di Arbore Massarini, non c’era niente e la gente le ascoltava, questa radio metteva liberamente tutta la musica italiana e non che c’era in giro, anche la dance il funky. Percio io quando tornavo nel mio paese mi vedevo con il mio amico Sergio Silvestri, e mi diceva sai ho rincontrato questo mio amico Vasco Rossi hanno aperto una radio a Zocca ha un grande successo, sto lavorando da loro, quando finirai il militare, verrai anche tu…..
Poi nel 1976 questo mio amico Sergio, dice: “prenditi una licenza!” Oggi sai con internet si sa tutto, in tutto il mondo, quello che hai fatto tu ieri sera, che hai fatto ieri sera?
Giusy: Eh!! non volevo farlo sapere
Maurizio Solieri: Milano? allora Milano e Roma si dividevano il mondo delle case disografiche, gli studi di incisione delle grandi etichette discografiche, dei grandi cantautori che c’erano allora. Presi questa licenza e andai al mio paese e il mattino dopo, alle 7:00 7:30 ci trovammo alla stazione dei treni di Modena, una stazioncina con la nebbia…. ormai le nebbie non esistono piu’ neanche a Milano. Eravamo io, Sergio Silvestri, Gaetano Curreri tastierista di Dalla, autore per Vasco, gli Stadio, che noi conoscevamo gia’ da ragazzini perche’ era tasterista di un gruppo di Vignola vicino il nostro paese in cui suonavano musicisti che suonavano con noi, poi c’era Riccardo Dellei che faceva parte di questo gruppo i cuntautori di Punto Radio, poi questo ragazzo dagli occhi azzurri spiritato, capelli cortissimi, perche’ anche lui credo avesse fatto un po’ di militare, jeans scamapanati, con una custodia con dentro un ovation che allora era la chitarra top, fu la prima chitarra amplificata con il pick up interno, io l’avevo vista solo sulle foto dei gruppi stranieri o suonata nelle band PFM, Banco del Mutuo Soccorso da professionisti….. poi c’era una sorta di corte dei miracoli, gente, amici amiche, salimmo sul trenino e io ero li per suonare la chitarra per il demo con Sergio Silvestri perche’ anche lui scriveva delle canzoni, poi sul treno chiesi a Vasco se potevo provare la sua chitarra, e quando l’ho suonata mi disse: “Cazzo ma te sei Bravo!!”
Poi andai in Radio a Zocca con Sergio Silvestri, entrai a far parte con loro e feci delle trasmissioni specializzate, dal blues rock jazz fusion…… poi ci siamo trovati a suonare nella Steve Roger band ad alti livelli grazie al successo di Vasco e al lavoro mio, del Gallo, Massimo Riva, abbiamo creato un sound, che avrei potuto gestire meglio, sai, nei primi anni ottanta, noi andavamo in sala prove, con Vasco facevamo i primi pezzi, pero’ l’unico iscritto alla societa’ degli autori era Vasco, percui tanti arrangiamenti, tanti giri armonici che sono stati trovati e regalati in sala prove e messi a far parte di brani che sono diventati famosi, li abbiamo tra virgolette, regalati….
Poi il primo brano firmato e’ stato Canzone, nel 1982….. continua, [VIDEOINTERVISTA Parte 2 ]

Maurizio Solieri intervista Giusy Randazzo

No comments

You can be the first one to leave a comment.

Leave a Reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

css.php