🎥#ELETTRITV💻📲 Ah cazzo frate c’abbiamo i nomi d’arte, ognuno il suo però ancora stiamo pensando a un’abbinata. Vabbè comunque bella raga’ io sono Er tempesta, Lorenzo e te passo @lacazzodipiaga come ha detto Luca MilitantA; La cazzo de piaga, bellissimo dai!! io sono de Ponte de Nona, siamo tutti due de Roma Est, Cine Città, Ponte de nona, quadrante fuori dal raccordo, lui subito bordo dentro, eh te stai ar bordo fra’, stai ner Limbo sei Caronte.
E vabbè comunque insomma ci proviamo a spigne un po’ Di Hip-hop io più underground, @lacazzodepiaga è piu’ trapstar. Siamo qua a @elettritv salutiamo tutta la gang di @elettritv, noi abbiamo cominciato a fare rap in maniera separata forse però nello stesso momento, io c’avevo 12 anni 13 anni, facevamo la seconda terza media, ho cominciato a scrivere le prime cazzate al terzo liceo, ci siamo incontrati stava per scoppiare il covid al lockdown, con le videochiamate siamo diventati lo stesso sangue, fratellini, ultimamente poi se vediamo tutti i giorni dell’ultimo anno…. Oddio Ah sì ok dico, non ti sopporto più frate, te lo giuro stamo sempre insieme, soprattutto adesso te lo giuro, sei mio figlio porco dio, te lo giuro sei mio figlio porco dio, non ti sopporto, se pizzichiamo in continuazione ma in maniera sempre costruttiva, poi capita, litigavamo, un altro po’ se mettemo le mani addosso. Però spaccamo, poi sul parco a rappare insieme. Io ho iniziato così perché comunque vengo da un percorso musicale, ho studiato musica per anni, studi pianistici poi mi sono ritrovato nel rap nell’hip hop.
Ho un background musicale che mi ha aiutato col tempo, quando sei in studio, a trovare una melodia, col produttore, suonare uno strumento è una cosa differente. E poi c’è da scrivere, il rap lo conoscevo, poi non mi ricordo manco bene perché ho detto, c’avevo 12-13 anni quindi sono passati quasi 10 anni. Ho sempre avuto l’esigenza di scrivere cose, non so perché mi è venuto sempre naturale. Il primo pezzo c’avevo 14 anni, quello – @lacazzodepiaga – 15 anni, già parlavo di storie che poi è quando ho conosciuto Luca, tipo bombe sullo stato, cioè insomma robe che pure messe male in un contesto sociale, ho sempre avuto questa esigenza di esprimermi sotto questo punto di vista, è mi è uscito proprio naturale, non è che era un’imposizione, devo fare qualcosa di diverso agli altri, poi ho conosciuto Luca MilitantA perché ha sentito queste cose e ha fatto; Bada! Vabbè te devi veni’ con me! e insomma ormai sono 6 anni che giro con loro e non se fermamo un attimo. Soprattutto negli ultimi 4 anni non se fermati un attimo ci siamo divertiti molto, insomma tanta esperienza che mi ha fatto crescere molto dal punto di vista musicale e a 21 anni a voglia ancora a magnare pagnotte. Adesso col paghito stiamo montando un progettino, abbiamo iniziato a scrivere, abbiamo uno scheletro di come deve venire su la cosa, per esempio c’abbiamo quelle tre quattro cose che ci fanno pensare.
@lacazzodepiaga; io invece tutto il contrario rispetto a Lorenzo er Tempesta, io vengo proprio da un’altra scuola Io c’ho mia madre in casa che è un artista che non ci ha creduto abbastanza e che quindi non viene da tutto un altro contesto, mia madre è de Don Bosco quindi alla fine non c’è riuscita perché doveva fare l’impiegata, ha pure lasciato l’università, però tipo sono cresciuto in mezzo all’arte, in mezzo alla storia dei compagni, proprio compagni pesanti quindi proprio in mezzo anche al fatto che per dove vieni, comunque sei marxista, devi avere una cultura, devi crescere in un contesto che ti permette di avere un ascensore sociale, di avere le possibilità di emanciparti anche dal posto da cui vieni poi è chiaro che faccio il coatto di merda nelle canzoni.
Io sono andato all’artistico, volevo fare fumettista, poi volevo fare l’insegnante di storia dell’arte, poi volevo fare l’insegnante di storia e vorrei ancora fare il professore di storia al liceo però se devo scegliere il piano a reale con tutto il cuore e’ la musica, per quanto poi le due cose una non esclude l’altra. Con gli Assalti Frontali mi ci ha portato Lorenzo di forza, a Marzo di quest’anno 2024.
Di vanto, di mitizzazione della droga, di mitizzazione della vita di strada, di mitizzazione della criminalità, di cose che alla fine sono delle scappatoie, non vai per strada a venne cocaina perché devi fare il coatto, se non sei stupido, vai per strada a vendere cocaina perché c’hai fame, perché devi portare il pane a casa, perché tuo figlio, tua moglie, tu madre deve mangiare e quindi vai a vende cocaina per strada, te lo dice uno che non ha mai venduto manco un grammo di fumo in vita sua, fratè, ma manco uno, io c’ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia in cui questa roba non doveva succedere, non c’è stata la necessità che io portassi il pane a casa, c’ho sempre avuto il pane a tavola. Non c’ho le ville, però non sto come tanta gente che invece sta male, che invece quelle cose le ha vissute in prima persona. La differenza sostanziale che c’è tra quello che pensiamo io e Lorenzo è che io avendo appunto un background a parte, diverso, io prima ascoltavo heavy metal, ascoltavo il cantautorato, c’abbiamo dei riferimenti che hanno dei tipi di visioni e di trasportare sulla musica il pensiero, le emozioni che sono anche figurative che sono anche immagini a racconti, anche non necessariamente con il messaggio esplicitato, ma messo tra le righe e alla fine io credo che nella trap molto di questo ci sia, nel senso che io trovo che ci sia tra i giovani soprattutto quelli della nostra età un sentimento di dire, di denunciare, una cosa che ho fatto fino all’altro ieri. Per esempio m’ascolto Simba m’ ascolto Shiva, Fratè m’ascolto tutta la roba più truce e criminale che ci sta, ma non ho mai fatto il criminale in vita mia, non sicuramente per far er mafioso, io appunto quello che sono, sono un marxista e quando ti parlo, quando parlo di fucili dico sempre che parlo del futuro, non ti specifico che parlo del futuro è perché altre 100 volte nei testi lo faccio perché a un certo punto appunto traggo e faccio l’immagine di io nel futuro che te sparo, perché se sei un padrone per esempio, non sono d’accordo che le carceri vadano abolite per me le carceri vanno abolite per tutti quelli che non hanno causato le morti della gente sul posto di lavoro, della gente che non ha sfruttato, che non ha affamato, per me quando faranno la rivoluzione, perché secondo me ti dico la verità che non sarò vivo, spero di no, però come siamo messi adesso non mi sembra visione di lotta perché avvenga prima, però se questa è la tendenza purtroppo mi sembra difficile quantomeno con le forze attuali. Però ti dico che invece secondo me ci sono delle persone, i padroni che devono andare nei gulag, la parola giusta è i padroni, i boss mafiosi, i miliardari come Elon Musck che propugna i colpi de stato in Venezuela, come cazzo si chiama Jeff Bezos che fa fare le pause pisciata da 5 secondi agli operai nelle fabbriche di Amazon, perché quelli devono impacchettare, devono correre, tutti quelli che sfruttano i lavoratori della logistica, tutti quanti i caporali dei campi di lavoro, tutta gente che deve marcire, pensa al povero lavratore agricolo con il braccio tranciato a Latina. La gente che ha fatto soffrì migliaia di persone a un certo punto deve rendersi conto di che cazzo ha fatto, io trovo che purtroppo il capitalismo imperialista crea delle persone che non sono più rieducabili. Io penso che persone tipo Shiva, tipo Simba, tipo anche Arti5ive nel momento in cui raccontano quello che raccontano sono degli ingranaggi di un sistema che è molto più grande e non credo che gli possa essere data la colpa soprattutto in questo momento in cui invece una generazione di giovani come quella de Shiva, di Arti5ive appunto si stanno sforzando per rimettere per quanto coi piedi di piombo, perché poi sennò perdono i contatti, perdono tutto, a parlare di denuncia sociale, iniziare a indicare la contraddizione per quanto appunto molto piano. Trovo che se domani tutta la scena trap italiana iniziasse a parlare come parliamo io e Lorenzo sarebbe fighissimo, ma sarebbe incoerente, mi sentirei strano e mancherebbe una parte dell’hip hop che è dove è nato l’hip hop per quanto poi in Italia Assolutamente sia nato in modo diverso e venga da contesti diversi a un certo punto si sono verificati dei fenomeni non come si sono verificati in America ma che hanno portato a degli scimmiottamenti, Berlusconi ha portato a uno scimmiottamento del modello americano in Italia che è una cosa impressionante!
@lacazzodepiaga: Per me artista e’ chi muore e la sua arte rimane nel tempo! La mia – dice Er tempesta – e’ del rincoglionimento mio, quello di arte educatore, nel senso pe ditte, noi ce ritrovamo qua perché siamo frutto di un’arte educazione e non vorrei dire niente, MilitantA Assalti Frontali, quindi insomma oggi pure questa intervista nasce da li! Sì la cazzo de piaga!
Freestyle @lacazzodepiaga:
Perché adesso sono fatto, quindi fare freestyle è un pochino complicato, però me la gioco me la palleggio come fossi Totti come fossi il capitano, perché quando rappo devi da stare attento che arriva il proletariato, frate è tutto armato, ma parlo del giorno in cui giuro che lo faranno, perché probabilmente io sarò sotterrato, ma comunque prenderanno il padrone, il mafioso, quello che tratta schiavo, qui invece è soltanto un nero africano che è venuto con il barcone per trovare la fortuna e l’hanno torturato, ah li ammazzano, li spiazzano, li fanno diventare delle macchine di un circuito macabro e giuro che questi giuro che gli spacco il culo….
Freestyle Er tempesta:
Se se se, se non mi sta bene scendo in piazza alla manif, case occupate danno vita alla perif, non riesco a stare calmo e tolgo l’ansia con lo spliff, dammi questi fake te li affetto come beeff, guarda questi rapper sembra aver capito tutto, si segano a vicenda, si fottono sì quello è il trucco, non si può campa’ con otto piotte al mese, serve di più chiamale pure pretese, in questa scena son bandito nella sala, questa è lotta di classe mica il tuo
pranzo di gala, voglio cambiare narra narrazione a sta strada, perché so che non è fatta solo di droga tagliata….
Er tempesta: yeah ah in Sardegna, sì abbiamo fatto tre giorni siamo andati in tour con gli Assalti Frontali, siamo anche andati al presidio di Selargius a sostenere la Rivolta degli Ulivi, a 10 km da Cagliari davanti alla centrale della multinazionale TERNA che sta realizzando il TYRRHENIAN LINK, la nuova grande opera, un cavo sottomarino che passa dalla Sardegna alla Sicilia alla Campania per vendere energia eolica all’ Europa che “… trasformerà le terre in servitù energetiche presidiate e inaccessibili a chi le ha sempre abitate…”
Bella regà, bella compà, daje forte, viva il rap, viva l’old School, viva la trap e tutto frate’, viva @elettritv, frate’ se beccamo presto!
No comments