Storia_della_scena_punk_di_terni_copertina
🎥#ELETTRITV💻📲 Questo stabile qua stava vicino all’After bomb, Nexus, e’ un palazzo che ancora adesso ha tutti i cancelli, ce li hanno messi perche’ spesso e volentieri ci svegliavano mentre dormivamo davanti la porta del palazzo, la mattina chi rientrava a casa, stanno li dall’epoca. Agli inizi degli anni 90 c’era questo che era uno dei locali piu’ famosi di Terni, si e’ chiamato After bomb alla fine degli anni 80, poi Nexus, era gestito da un tipo molto ok, questo locale era lo scopo per il quale noi suonavamo a Terni, nel senso che noi suonavamo per divertirci o per suonare in sala prove, ma sopratutto per suonare qua! perche’ se riuscivamo a fare un concerto qua al Nexus la sera, eravamo diventati famosi al pari dei Metallica o dei Nirvana che erano le band che ascoltavamo. E tutto quello che concerne lo spazio che e’ intorno al locale, ebbe numerosi problemi, e io che sono Marco Biagetti, il cantante e chitarrista dei Kick off 3, il batterista dei Five against one, il cantante di Elalieno e il bassista dei Trans vz, l’ho vissuta per bene questa zona qua, ci piaceva suonare, esprimersi ed essere abbastanza eccessivi. Questo locale qua, il Nexus era considerato come l’Alpheus di Terni o il Leoncavallo di Milano, a Terni c’era l’intoccabile Nexus. Spesso c’era piu’ gente fuori dal locale che dentro, se c’erano 100 persone al locale 70 stavano qua fuori, tutte quante accalcate, qualcuno a vomitare, qualcuno a litigare, pero’ era sempre una cosa positiva, molto genuina. Nel vicoletto tra il Nexus e l’Irish Pub, Vico della Fontanella, potevi trovare scene di guerra, nel senso che potevi trovare qualche amico tuo che stava sdraiato per terra, dopo li raccoglievi e gli dicevi andiamo a sentire questo gruppo che suona, c’erano i volantini, non sempre si riusciva a capire chi suonava. Da questa strada si arriva all’Irish Pub, che e’ ancora aperto, qui c’erano i migliori punk di Terni, poi a Terni c’erano due centri sociali, Icaro e Cimarelli, delle volte anche noi avevamo paura ad andarci, perche’ alcuni periodi negli anni 90 si faceva la guerrilla quella vera, c’erano i veri anarco punk di Terni!

Questo posto qui noi a Terni lo abbiamo sempre chiamato la Leo, in realta’ e’ la scuola Leonardo da Vinci, c’eravamo noi che stavamo dentro la scena musicale ternana. Il fine settimana iniziava qua, il 90% era Irish Pub o Nexus, c’erano delle sere in cui si andava a vedere qualche concerto fuori, si seguiva la scena alternativa punk dell’epoca, noi eravamo affascinati dai punk che c’erano a Terni dalla fine degli anni 70 che erano tutte persone che andavano a vedere la ternana, i Freak Brothers, termine preso da un fumetto inglese del tempo del punk, qua e’ nata la leggenda dei Freak Brothers, non c’era proprio differenza se facevi una foto a Piccadilli Circus e una a Terni, vedevi gli stesi identici punk. Il nostro punk proveniva dall’america, il punk dei Black flag dei Fugazi, dei gruppi che si autoproducevano, DIY “do it yourself”, c’era Henry Rollins il cantante dei Black flag tutt’ora e’ attivo a promuovere la musica indipendente, la classica musica che poi hanno chimato “Indie” non centra niente con l’indie vero, l’indie era indipendent, fai le cose per i fatti tuoi senza essere legato ad un etichetta, che era la cosa piu’ punk che esisteva, oggi l’hanno fatto diventare la cosa piu’ pop mainstreem legata alle major. Il primo concerto nostro e’ stato alla fine del 1995, sotto la palestra del liceo scentifico per la festa alla fine della scuola, andammo noi e un altro gruppo il cui cantante e’ Giovanni Capotombolo noto punkettone ternano a livello di Ermes Maiolica, che stimo moltissimo, per cercarla di regolarla in termini di sicurezza fecero dei biglietti, ma pensate che la gente si fotocopio’ i biglietti ed entro’ con i biglietti falsi. A Terni a meta’ degli anni novanta eravamo piu’ di una decina di gruppi che avevano un suo perche’, Castapura, la Nausea, Gioia delle lusinghe, le Dunia un gruppo di sole ragazze. La filosofia nostra era stare tutti insieme, eravamo tutti amici, nonostante facevamo parte di gruppi diversi andavamo a vedere le prove e i concerti degli altri gruppi, perche’ stavamo bene insieme e creavamo una scena gigantesca. Ci ribellavamo a qualsiesi soprastruttura che ci potesse aiutare a diventare famosi, perche’ noi volevamo diventare famosi con i mezzi nostri e le idee nostre, contro i soldi dei produttori e il potere, il nostro era anarchico punk, la nostra musica non era nemmeno tanto punk, era melodica, ma al livello di idee eravamo anarchici. Uno degli episodi piu’ eclatanti che riguarda il gruppo mio fu a una festa, perche’ qui a Terni si andava alle Feste dell’Unita’ perche’ erano le uniche Feste che ti facevano suonare, allora ad una Festa dell’Unita’ che si faceva ai Campacci delle Marmore, ci imposero di abbassare il volume perche’ c’era il DJ, rispondemmo pankettissimamente con un minuto di volume a palla solo di LA, mentre il batterista tirava i pezzi al DJ. Eravamo anarcopunk ma intellettuali, leggevamo i filosofi, volevamo costruire un altro tipo di punk diverso da quello che c’era allora, ad un certo punto schifavamo anche il punk, andavamo contro tutto anche chi c’era prima di noi, perche’ il punk quello vero era quello nostro!! Noi immaginavamo un modello di societa’ in cui i dolori nostri non dovevano restare dentro di noi ma liberarsi, e renderci la vita piu’ facile, leggevamo i poeti maledetti, ci sentivamo oppressi dal sistema. Terni era ed e’ una citta’ di sinistra, una citta’ operaia, comunista e noi queste due cose non ci stavano bene, ne l’acciaieria ne il comunismo, noi andavamo contro gli standard, perche’ non si puo’ formare un altro modello di citta’ che non sia quello, cerchiamo di rifondare Terni da noi, di decentralizzare il potere verso la periferia. Cerano gruppi di fascisti e di comunisti e ci sono stati episodi di violenza perche’ noi non stavamo bene ne agli uni ne agli altri, questa piazza e’ stato teatro di una rissa, mazzate, cintate, c’e’ gente che e’ andata in ospedale, ricordo una volta fecero male ad un ragazzo lo portammo all’ospedale, in quattro tutti ubriachi, l’infermiera che era uscita, nonostante il ragazzo sanguinava ci ha chiesto chi di noi stava male. Noi eravamo oltre tutto, no abbassavamo la testa con nessuno, comprese le forze dell’ordine, questa e’ la cosa che ci ha fatto creare una scena, quando entravamo in un locale noi con i nostri amici, il locale cambiava, “era nostro” . Purtroppo oggi nel 2023 si e’ perso un po’ tutto di quello che abbiamo fatto noi, qualche eco e’ rimasta nei ragazzi che ancora suonano, con degli ideali e dei testi che ti rendi conto sono stati ispirati da noi, per esempio gli Antefatti, parlavo con il cantante poco tempo fa, sono anche usciti da Terni. Qualche punk che e’ rimasto? Ermes Maiolica che veniva a vederci suonare alla fine degli anni 90, noi vedevamo la cresta tra il pubblico, oggi porta avanti la sua idea punk in un altro modo!


Per la Repubblica Popolare della Conca Ternana, oggi c’e’ Mauro, Fabio0 e Fabio1, e’ nata a Terni il 26 aprile 1986 e’ un territorio, (xenofobo, autarchico, indipendente) – dice Fabio1 – nato per dare la musica ai meno abbienti, nato attorno a litri 5 di vino locale e a una mini tastiera casio, appunto il 1986 e’ la stessa data che e’ scoppiata la centrale di Chernobyl e di conseguenza e’ nata la Rpct per testimoniare questa nuova era atomica! Ci siamo ispirati all’ex Unione Sovietica, ai vecchi testi di Marx, alla filosofia di Mao, di Tito e abbiamo cercato di portare avanti questi principi nei testi, come genere era un punk demenziale, e’ cambiato sempre negli anni, adesso e’ piu’ punk e meno demeziale, sempre rimasto piu’ o meno fedele alla linea. I gruppi a cui ci siamo inspirati erano i Toto, i Sex Pistols e i D.R.I. a meta’ degli anni ottanta ci era venuta questa idea post-punk. Il gruppo e’ nato a casa di uno dei fondatori, Mauro Cingolani, c’era Lucio Toro e altri. Siamo al Centro Sociale Germinal Cimarelli a Terni, siamo davanti alla sala prove dedicata a Renato Biagetti un compagno ucciso dai fascisti a Focene nel comune di Fiumicino, questa e’ Renoize2 la seconda sala aperta grazie alla mamma di Renato Biagetti, la prima sala prove Renoize si trova al Loa Acrobax e questa e’ una cosa che ci tenevamo a dire – racconta Mauro – La Rpct e’ nata ufficialmente nel 1986 anche se erano due tre anni che i tre membri fondatori del gruppo dentro una cantina chiamata bunker registravano pezzi. La formazione e’ cambiata nel tempo, dei membri fondatori sono rimasto io – dice Mauro – all’inizio suonavamo con un basso a una corda, una tastierina giocattolo e un bidone della spazzatura, continuiamo cosi, non ci poniamo limiti, non abbiamo fini commerciali. Io facevo parte anche del centro sociale Icaro – continua Mauro – che e’ stato insieme a working class ad organizzare nel 2001 il primo RAI raduno antirazzista internazionale, un tentativo di debbellare le forme di razzismo nelle curve degli stadi, dove la Rpct ha suonato dal 2001 a tutte le edizioni del RAI. Per quanto riguarda la discografia, abbiamo fatto un cd, un 45 giri, offerto dopo aver partecipato ad un concorso “minacciando la giuria”. La Rpct e’ nata da persone che ascoltavano metal e punk, poi si sono aggiunte persone che sentivano jazz e musica classica, e’ stata anche una cosa sperimetale. A Terni negli anni 80 c’era un bel fermento di gruppi di vari generi, c’erano gia’ gruppi demenziali, ricordo Nemo: Gli Amici di Flash Gordon, poi c’erano gruppi punk tipo i Warhead, come minimo una ventina di gruppi musicali. C’erano dei locali negli anni 80 abbastanza alternativi, dove facevano concerti rock, jazz, in un locale alla fine di via Cesare Battisti anche punk. La Rpct attualmente e’ formata da Fabio0 al basso, Mauro e’ il cantante, Fabio1 suona la chitarra e Claudio cantante che ci accompagna come voce in piu’ -dice Fabio0- alla batteria abbiamo attualmente una batteria elettronica, quando e’ nata la Rpct era anche il periodo in cui erano nati i CCCP, quindi c’e’ un vago riaggancio a questa storia a questo momento, perche’ anche loro usavano la batteria elettronica, ci piace fare dei pezzi dei CCCP fedeli alla linea, nonostante tutto, Giovanni Lindo Ferretti ci ha donato poesia. Negli 80 a Terni non c’erano molti spazi per suonare anche se di gruppi ce n’erano molti, il gruppo punk ricordo solo quello in cui suonavo io, non per una questioe egoica, ma perche’ e’ stato il primo gruppo punk a Terni, si chiamava Warhead, abbiamo dovuto aspettare le nuove generazioni che si ispiravano al punk. Warhead e’ stato attivo fino al 2007 anno dell’ultima pubblicazione e poi diciamo che non si e’ mai sciolto del tutto, ma da li non c’e’ stato un seguito. Warhead e’ nato nel 1982, il primo prodotto e’ stato un demode’ In Rock We Trust uscito a gennaio del 1983, il primo disco vinile e’ stato pubblicato nel 1986 dalla Toast Records di Torino. Spazi per suonare c’enerano pochi, trovavano spazio una volta l’anno alla Festa dell’Unita’, Terni dal punto di vista politico era molto particolare, avevamo il PCI che governava e l’opposizione fatta da Democrazia Proletaria, una citta’ operaia dove l’acciao era alla base di tutto, le famiglie vivevano con l’acciaeria, il polo chimico. Noi come punk eravamo fraintesi in quei tempi, noi che ci vestivamo di pelle nera, non eravamo del tutto accettati, venivamo visti come qualcosa di destabilizzante all’interno dei movimenti comunisti – racconta Fabio0 – non e’ stato facile pero’ alla fine hanno ceduto loro, avevamo una visone legermente diversa, eravamo una branchia che poteva viaggiare con loro. Oggi e’ totalmente cambiato, tutto passa e scorre via senza lasciare traccia, non ci sono piu’ i comunisti di una volta. La Rpct era veramente qualcosa di iconico, perche’ non era il gruppo che girava i concerti, ma era il gruppo che in determinate situazioni, riusciva meglio ad esaltare il problema attraverso i testi, anche perche’ i componenti non erano cosi fissi, perche’ se uno dovesse fare una lista dei componenti che hanno fatto parte della Rpct sono piu’ di 50, anche in questo e’ popolare, nel senso che chiunque poteva arrivare, dinamico e dare il suo apporto per la Rpct, quasi tutti i musicisti di Terni possono dire che hanno suonato con la Rpct, di diverse estrazioni musicali – continua Mauro – con noi hanno suonato jazzisti, maestri di pianoforte, musicisti diplomati al conservatorio, batteristi famosi che hanno fatto spalla a grandi gruppi e personaggi al di fuori dell’ambiente musicale che hanno creato situazioni insieme a noi, Tocci, Alessandro Ricci, Orlando Orladella maestro di pianoforte, come supporto scenico Gabriele Zicchitella a cui abbiamo dedicato una canzone, Ciurma anemica, oggi non c’e’ piu’, ricordo quando si presentava ad un concerto senza dirci nulla con le calze a rete e giarrettiere e faceva uno spettacolo sul palco, stile Damiano dei Maneskin che non si e’ inventato nulla. Poi altri personaggi che facevano teatro, percio’ e’ stata una contaminazione musicale, sociale e scenica con 50/60 persone, siamo fuori dagli schemi e ci ha fatto piacere suonare con noi a livello musicale o sociale con gente che non aveva niente da spartire con noi, veramente una fratellanza. La cosa piu’ bella e’ andare a vedere la Rpct dal vivo – dice Fabio0 – inanzitutto ogni concerto e’ un evento assestante, sia dal punto di vista dei pezzi che si propongono, dal punto di vista del look e delle situazioni che si crea nel palco, perche’ i concerti della Rpct pochi ma sono una forma musicale e teatrale, che prende spunto da quello che accade sia al livello politico che sociale. Ogni concerto e’ unico! Se si fa una ricerca in internet non si trovera’ nulla dela Rpct, volutamente per non lasciare traccia, questa e’ la prima volta che rilasciamo un intervista. La dimensione del concerto della Rpct e’ stata la partecipazione al Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto, dove ci siamo trovati integrati nella festa, e’ stata una delle piu’ belle giornate dal punto di vista delle emozioni. Cerchiamo di far suonare la Rpct!!

CIURMA ANEMICA
(In memoria di Gabriele Ferrara, al secolo Zicchitella, autore RPCT)

In un mare di gente
a volte infame o intelligente
nessun porto nella mente
anarchia e rotta indipendente

In un mare di gente
a volte infame o intelligente
nessun porto nella mente
anarchia e rotta indipendente

Ora lasciami stare
sono stanco di viaggiare
tiro i remi in barca
alla deriva voglio andare
lasciatemi stare
sono stanco di vagare
tirando i remi in barca
alla deriva naufragare

Testimone del presente
sono il bambino più sorridente
bianco sporco nella mente
con un pensiero stupefacente
me ne fotto della gente
musica a palla continuamente
ho remato controcorrente
sempre pirata irriverente

Ora lasciami stare
sono stanco di ascoltare
tiro i remi in barca
alla deriva voglio andare
lasciatemi stare
sono stanco di parlare tirando i remi in barca alla deriva naufragare

In un mare di niente
tutti i fantasmi son nella mente col cervello che grida assente la paura è inesistente

In un mare di gente
un galeone controcorrente
nessun porto nella mente
anarchia e rotta indipendente

Ora lasciami stare
sono stanco di viaggiare
tiro i remi in barca
alla deriva voglio andare
lasciatemi stare
sono stanco di vagare
tirando i remi in barca
alla deriva

Ora lasciami stare
sono stanco di suonare
tiro i remi in barca
alla deriva voglio andare
lasciatemi stare
sono stanco di cantare
tirando i remi in barca
alla deriva naufragare

Giorni Tesi
[Testo Kaosforcause]

Non c’è un cazzo che va bene in questa merda di paese
che ti uccide coi ricatti di scadenze a fine mese,
Il lavoro non si trova il contratto è un’utopia
il posto fisso è stato ucciso da una strana epidemia,
Se poi sei fortunato e c’hai uno straccio di lavoro
otto ore di bestemmie per un misero salario,
Ora basta con le scuse non c’è più nulla da dire
organizza la tua rabbia è la lotta l’avvenire,
Ma poi se penso, a questa vita lo so che è dura ma è una sola devo combattere,
non indietreggiare troppo da perdere se dovessi mollare,
Per me contan le radici la mia vespa,
i miei amici le persone che ti amano e che ascoltan cosa dici,
L’ideale, la memoria e le lotte per la strada
io sta da giusta parte di una rossa barricata,
Non c’è un cazzo che va bene in questa merda di paese
che ti uccide coi ricatti di scadenze a fine mese,
Il lavoro non si trova il contratto è un’utopia
il posto fisso è stato ucciso da una strana epidemia,
Se poi sei fortunato e c’hai uno straccio di lavoro
otto ore di bestemmie per un misero salario,
Ora basta con le scuse non c’è più nulla da dire
organizza la tua rabbia è la lotta l’avvenire,
Ma poi se penso, a questa vita lo so che è dura ma è una sola devo combattere,
non indietreggiare troppo da perdere se dovessi mollare,
Per me contan le radici la mia vespa,
i miei amici le persone che ti amano e che ascoltan cosa dici,
L’ideale, la memoria e le lotte per la strada
io sta da giusta parte di una rossa barricata.

Prova Microfono – Colle der Fomento @CDFofficial
Prova Microfono – Colle Der Fomento
Sono Ermes Maiolica, stamattina parlero’ un pochino del punk a Terni, mi fa molto piacere che @elettritv mi abbia chiesto di dare questa testimonianza, perche’ non mi capita mai di parlare del mio passato della mia adolescenza, oggi le ambientazioni che frequento che ho anche a livello professionale, ma anche a livello di amicizie, dovessi raccontare la mia esperienza da punk, non ci crederebbe nessuno, che fu un periodo molto particolare, oggi sembrerebbe fantascienza. Tutto e’ iniziato che ero adolescente, mi sono avvicinato al punk per il genere musicale ho sentito un gruppo musicale, iniziai a cercare questa musica e entrai nella cultura punk, a differenza di tante culture alternative che c’erano all’epoca, tante persone si avvicinavano alla cultura di strada alla musica punk, piu’ per forma di ribellione intellettuale, magari venivano da famiglie per bene e avevano quel periodo marxista che si ribellano ai genitori, invece noi eravamo semplicemente dei disadattati sociali, persone senza instruzione, che magari provenivano dal disagio sociale, e ci siamo avvicinati alla strada che era come una famiglia. Gia’ a 14 anni ero abbastanza punk, parti’ da solo per Bologna per vedermi Joe Strammer dei Clash, mi innamorai di questa citta’ piena di punk, Bologna, e cominciai a frequentarla sempre piu’ spesso, non avendo i soldi si faceva “colletta” era divertente arrivare in una citta’ conoscere la gente, frequentare l’ambiente! Una delle cose piu’ belle di essere punk era lo stile di vita, prendevo il treno arrivavo in qualche grande citta’, Firenze, Milano, Bologna, Perugia che era vicino, mi divertivo a fare il disadattato sociale, a frequentare posti occupati per dormire, farsi ospitare, intorno ai 20 anni avevo il look tipico punk, borchiato con gli scarponi e la cresta a punta e dovunque andavo mi cacciavano via, anche sotto i porticati. A Bologna dormivo alla Montagnola che era un parchetto, il problema era che tutte le mattine la polizia verso le 5.30 le 6.00 mi svegliava con le zampatelle e mi prendeva in giro dicendo: “colazione in camera” avevo due ore di sonno e ogni volta dovevo andare alla ricerca di un posto per dormire. Ad un certo punto ho cominciato a dormire sopra le edicole, il posto piu’ nascosto dove nessuno ti poteva rompere le palle, era figa la scena la mattina dopo, l’edicolante era aperto io mi svegliavo verso le 10.00 e si vedeva questo punk che scendeva da sopra l’edicola, a Bologna in quel perodo era tutto sdoganato, ti dicevano buongiorno solo un po’ perplessi! Ad un certo punto cominciai a dormire in una classe all’interno della Facolta’ Universitaria di Belle Arti, una studentessa mi aveva segnalato questa aula, mi svegliavo alle 9.00 di mattina con gli studenti che mi camminavano davanti. Anche Terni aveva una bella scena ma si faceva a gara ad essere normali e quindi tutte le stranezze che avevo, ero un ragazzo neurodivergente, me le hanno fatte pesare, a Bologna mi sentivo me stesso. Il punk era un espressione di liberta’ dal sistema che ti opprime nel momento in cui non ti allinei bene al conformismo, anche il look estremo e’ prendere le distanze uno stile di vita, al punk ideale intellettuale ci arrivai dopo. Una societa’ captalistica ti dice che tu puoi fare quello che ti pare l’importante e’ che hai i soldi per farlo, invece uno stile di vita dove fai lo stesso quello che ti pare senza soldi, quello e’ il punk!! Uno dei paradossi del punk e’ volere fare schifo, essere odiato mostrare disagio, e in parte ci riuscivi, pero’ in qualche modo gli piaceva pure alle ragazze, soprattutto in adolescenza e dopo, alle donne piacciono quelli un po’ disadattati e si rimorchiava facilmente. Racconto un aneddoto, conosco un artista una ragazza, mi ospita a casa sua, abitava con il marito della sorella, uno grezzo di campagna, un cacciatore, mi raccontava che era violento. Gli dissi: “Se mi vede cosi dentro casa tua con la cresta punk….” Lei mi rispose: “Non preoccuparti che sono in vacanza!!” Ad un certo punto lei esce a comprare le sigarette, mi chiama e mi dice: “Oddio stanno tornando dalla gita in montagna!” Ho pensato, adesso mi vede vestito cosi, con la cresta punk, me spara! Allora presi e mi buttai di sotto dal secondo piano, sono rimasto una giornata intera sul marciapiede con il menisco mezzo rotto, poi questa ragazza mi ha aiutato e sono tornato a casa.

Era un periodo devoto all’autodistruzione, se devo dare un consiglio ai giovani di oggi, autodistruggetevi ma con moderazione, perche’ potete fare la fine mia, ad un certo punto iniziai a stare male e ad essere schiavo delle dipendenze fino ad essere ricoverato in clinica, e quel periodo coincide con l’inizio delle “fake news” le bufale. Oltre a lavorare in fabbrica avevo la passione di stampare le magliette fare grafiche, facevo i mercati ovvamente abusivo e tutti mi dicevano e’ pericoloso potrebbero farti i controlli, quanto sarebbe meglio iscriverti a qualche canale di vendita su internet, facevo le bancarelle nei dintorni di Terni allo Skylab durante i concerti, anche alle feste di paese, che tipicamente non centravano niente con le magliette che facevo io, che erano basate sui gruppi musicali punk, pero’ le vendevo anche alle fiere di paese. Una volta mentre stavo al bar a bere e avevo lasciato il mio stand sulla piazza di Montefranco, esco da bar mi vengono a chiamare; c’e’ la municipale vicino la tua bancarella, io sono corso e invece i vigili urbani hanno comprato tre magliette di Joy Division, erano solo interessati ai gruppi musicali. Mi iscrissi ai social network e iniziai ad usarli per informarmi, notai che la maggior parte delle notizie che giravano erano finte, cosi iniziai a fare i miei primi esperimenti sociali, da li inizia un lungo percorso nel mondo delle “fake news”, questa e’ un esperienza che lascerei andare, adesso parlerei di piu’ del punk. Per esempio autodistruggersi era considerato molto punk, ma trovare i soldi per autodistruggersi non e’ punk, tipo andare a lavorare 20 anni in una fabbrica anche se si poteva evitare benissmo, non e’ punk, e’ molto piu’ punk adesso che non ho piu’ dipendenze “ogni tanto me n’ciucco” e posso rifiutare il lavoro forzato. Il punk e’ nato in Inghilterra negli anni 70 insieme alla cultura skinhead dai movimenti della classe operaia, parte in Inghilterra in un modo, arriva a Terni in un altro. Spesso la scena punk a Terni era simile a quella romana, era divisa in due, c’era quella piu’ proletaria, rozza che era quella romana, quella intellettuale ma un po’ piu’ borghese era quella milanese, Terni era piu’ vicina a quella romana, piu’ operaia, Milano piu’ anarcoide, Roma piu’ socialista classe operaia, non a caso spesso i concerti punk a Roma erano completamente skinhead, un altra cosa che mi ha disilluso con gli anni e che il punk e lo skinhead si professavano un pochino come portavoce delle lotte operaie come in Inghilterra, ma in realta’ in Italia era un po’ un illusione, se tu fossi andato in un quartiere operaio, popolare, in una fabbrica, sapevano un cazzo di cos’era il punk o lo skinhead, per loro lo skinhead era il fascistone, c’era molta confusione politica. Ad un certo punto si e’ creata qusta disillusione di essere i portavoci dello sfruttamento e del disagio sociale, invece cosi non era, questo e’ un discorso molto complesso. Il punk era una cosa molto variopinta, diversa da gruppo a gruppo da citta’ a citta’ da paese a paese, per esempio un altro aneddoto che posso raccontarvi fu l’arrivo del techno rave, che pero’ non e’ strettamente collegata alla cultura punk, ad un certo punto visto che i technoraver avevano uno stile vicino ai punk, dormivano in strada, abusavano di droghe, si creo’ una confusione sul termine punkabbestia, sopratutto a Bologna venne usato per identificare questi ragazzi di strada che non sapevano cosa fosse il punk, si vestivano tipo giocatori di busket, con i cani e si creava confusione, stiamo parlando degli anni 2005 tra Terni, Perugia e Bologna.
Il termine punkabbestia fu usato inizialmente per i punk estremi, poi rubato dai technoraver che alscoltavano musica techno e rap e si e’ creata confusione, vennero etichettati come punkabbestia e acquisirono questo nome, ci fu questo periodo di confusione ideologica, il punk e’ un movimento complesso e questa diversita’ arricchisce la cultura punk, l’unica cosa che non arricchisce la cultura punk e’ il punk fascista che sembrera’ un ossimoro, una cosa strana ma in realta’ esiste. Questa esperienza da punk, questa storia, superati questi problemi di dipendenza, iniziai a buttarmi su un punk diverso non piu’ da strada e paradossalmente anche l’attivita’ che ho fatto di controinformazione di guerrilla dei social network e’ sempre una forma di azione punk, visto che i media e governi, ci aggrediscono con notizie false e manipolate, l’idea era quella di creare altrettante notizie false e manipolate, in modo da confondere il sistema, cioe’ distruggerlo dall’interno, creando cosi, un mondo in cui l’utente non e’ in grado di capire quello che e’ vero da quello che e’ falso e fai vedere quanto e’ sensibile il sistema, l’utente dovrebbe diventare un pochino piu’ attento e piu’ sveglio. Punk significa non consumare altrimenti sei produci consuma e crepa!

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