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🎥#elettritv💻📲 Il Festival Alta Felicita’ e’ nato nel 2016 grazie all’impegno del centro sociale Askatasuna, perno dell’iniziativa insieme all’allora sindaco di Venaus Nilo Durbiano, con il supporto di Elio Germano uno degli attori più apprezzati della penisola, che si sono stretti intorno alla valle di Susa che come la valle del Tevere e’ custode di un patrimonio che non ha valore, dove una comunità da oltre vent’anni sta lottando contro la costruzione di una grande opera ritenuta inutile e dannosa: il TAV Treno Alta Velocita’ ( 57,5 km di galleria a doppia canna di cui 45 in territorio francese e 12,5 in quello italiano, tunnel di base del Moncenisio per un totale di 162 km da scavare nella nuova tratta TAV pag 40 – Conseguenze sul drenaggio delle acque nel complesso montano alpino e Lago del Moncenisio – Rapporto COWI 2006 pag 41). La realizzazione di quest’opera distruggerebbe la valle e le vite, la salute e le relazioni degli abitanti, la sostenibilità ambientale e sociale del territorio. Ad oggi esiste gia’ una linea ad alta velocita’ TGV e merci Modalohr che attraverso il traforo del Frejus collega Torino a Lione.
Il Tav era, inizialmente, un progetto europeo per facilitare la mobilità delle merci da est a ovest in un continente in cui giornalmente viene limitata la mobilità delle persone, soprattutto se migranti. Il progetto è già fallito nelle tratte previste negli altri Paesi. Nonostante ciò, viene portato avanti in Italia e nel corso degli anni è stato sostenuto dai governi indipendentemente dal loro colore politico. Il motivo di questa cieca ostinazione è molto semplice: dietro alla costruzione del Tav ci sono gli interessi economici e speculativi di grandi imprese alleate con la “casta” politica, in cui, spesso, la gestione legale si intreccia con la gestione mafiosa. Sono, come avviene nel resto del mondo, gli interessi dell’1% della popolazione.alta_felecita'_festival_movimento_no_tav
A tutto questo che il movimento No Tav si oppone con, marce popolari, picchetti, azioni dirette. Il movimento No Tav è diventato, nel corso degli anni, un punto di riferimento per tutti coloro che immaginano un altro mondo possibile. Quotidianamente in val di Susa circolano attivisti e persone provenienti da tanti Paesi, in uno scambio che ha fatto della nostra comunità uno spazio di condivisione di esperienze e forme di vita. La comunità valsusina ha sempre sostenuto le grandi mobilitazioni per la giustizia sociale, fin dal movimento contro il G8 di Genova e la globalizzazione neoliberista, a dimostrazione che chi parla di Nimby (non nel mio giardino) è in malafede.
Nel 2016 hanno celebrato la prima edizione del Festival alta felicità, con una partecipazione di decine di migliaia di persone, che si è ripetuta anche nell’anno successivo. Lo hanno chiamato così per sottolineare come la lotta contro questo modello di sviluppo cancerogeno significhi costruire un altro modello di sviluppo, costruito sulla partecipazione, comunanza e felicità per tutti. Vi hanno preso parte, con entusiasmo e solidarietà nei confronti del movimento, anche molte importanti figure del mondo dello spettacolo, della musica, della cultura.
Uno dei temi al centro delle discussioni del Festival e’ l’autogoverno: a partire dall’ esperienza del movimento No Tav, si sono confrontati con attiviste e attivisti che, a livello internazionale, fanno esperienze simili.

>> http://www.altafelicita.org/festival/lorganizzazione/
>> Centro sociale occupato autogestito Askatasuna Torino http://www.museotorino.it/askatasuna
>> https://volerelaluna.it/territori/2018/07/25/alta-felicita-in-val-susa/
>> Alta velocita’ Torino-Lione TGV traforo del Frejus https://www.elettrisonanti.net/2019/08/21/no-tav-in-val-di-susa-per-torino-lione-ce-gia-il-tgv/
>> Canale YouTube [VIDEO] NO TAV
>> Rapporto COWI 2006: Considerazioni dei flussi merce e passeggeri della linea Torino Lione Storica e del nuovo progetto TAV, sui desideri dei dati e programmi dell’Agenzia per la Mobilità Metropolitana di Torino http://www.comune.rivalta.to.it/sites/default/files/wiki/2011_05_31_osservazioni.pdf
>> A rischio la farfalla Zerynthia polyxena, [VIDEO] specie protetta scoperta lo scorso anno nell’area del cantiere della Torino-Lione. Contestazioni sul progetto di ricerca dell’Università di Torino finanziato da TELT con lo slogan dei No Tav “Quanti soldi volete per dire che gli asini volano” [VIDEO]

La Procura della Repubblica di Torino e la Questura di Torino a caccia del No Tav, un conflitto, come denunciano dal movimento, che va avanti da molto tempo e va oltre la mera funzione dei dipendenti pubblici del ministero dell’interno e della giustizia di accertamento del reato, ma che si spinge verso la persecuzione politica nei confronti dell’ideologie antagoniste al sistema economico e precostituito e che animano il movimento No Tav.
Perquisizioni e obblighi di firma per la marcia del 27 luglio 2019 al cantiere hanno interessato la Valle di Susa e Torino. 14 persone di ogni età coinvolte nella maxi operazione . Tra chi ha subito la perquisizione e le misure cautelari c’è una ragazza di 19 anni e un pensionato di 64 anni. Sequestrati i cellulari. Due notav e attivisti del Centro sociale torinese Askatasuna, Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli portati in carcere. Per gli altri obbligo di firma o divieto di dimora in Valle e/o a Torino.
>> https://www.notav.info/movimento/vendetta-di-stato-contro-i-notav-arresti-e-misure-cautelari-in-valle-e-a-torino/
Il movimento No Tav denuncia ancora nella conferenza stampa; che il questore di Torino ha revocato alcune patenti, per mancanza di requisiti morali, [VIDEO] ad alcuni attivisti No Tav, Giorgio, Loris attivista per il diritto alla casa per le persone svantaggiate e Luca un allevatore agricoltore [VIDEO] che promuove i prodotti tipici della Val di Susa perche’ ha accesso all’interno dell’area del Cantiere TAV di Chiomonte dove ha recuperato delle vigne abbandonate per la produzione di vino
>> https://www.notav.info/post/levano-la-patente-a-un-contadino-perche-e-notav/
Conferenza stampa del movimento No Tav 18/12/2019:

Dai No Tav solidarieta’ [VIDEO] alla volontaria e i volontari italiani Maria Edgar Marcucci, detta Eddi, Jacopo Bindi e Paolo Andolina, che hanno supportato le Unita’ di Difesa della Donna #Ypj e le Unita’ di Difesa Popolare #Ypg nella regione nord della #Siria contro l’occupazione militare dello Stato Islamico ISIS, a favore dell’autodeterminazione del popolo Kurdo e delle minoranze nel nord della Siria, sui principi del Confederalismo democratico .
Il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Torino, Emanuela Pedrotta, sulla base dell’indagine del dirigente della Digos di Torino, Carlo Ambra, anche se Eddi, Jacopo e Paolo non hanno commesso nessun reato, prendendo in considerazione i precedenti giudiziari legati alla militanza politica in italia e alle lotte con il movimento No Tav, ha chiesto al Tribunale di Torino di applicare la sorveglianza speciale (evoluzione della legge Rocco fascista messa in discussione per la sua incostituzionalita’ sui principi del CEDU https://www.echr.coe.int/Documents/Convention_ITA.pdf) che prevede la loro espulsione da Torino per due anni, il confino in un’altra città, il divieto di manifestare, di tenere conferenze, di riunirsi con più di due persone, sequestro del passaporto e annullamento della patente, l’obbligo di restare a casa nelle ore notturne e altre misure restrittive. E’ stata avanzata anche la richiesta della condizione di pericolosita’ sociale, che secondo la dipendente pubblica Emanuela Pedrotta motiva cosi nella requisitoria del 25 marzo 2019: «Signor giudice, costoro non possono difendere la società occidentale, perché affermano di essere contro il capitalismo» sulla base di frasi prese da facebook e della copertina di un libro Hevalen, formula un accusa di reato inesistente nel codice penale italiano [1],[2],[4],[5],[6]. La Pm Emanuela Pedrotta, aveva coordinato l’indagine del maxiprocesso [VIDEO] sugli scontri tra Forze dell’Ordine e No Tav avvenuti il 3 luglio 2011 nell’area archeologica preistorica Museo della Maddalena a Chiomonte danneggiata da una ruspa [VIDEO] usata dalle Forze dell’Ordine, Carabinieri e Polizia di Stato come scudo per caricare e lanciare lacrimogeni, alcuni agenti hanno addirittura lanciato pietre lasciandosi andare in una sassaiola con i manifestanti [VIDEO], alcuni agenti hanno usato spranghe di ferro per picchiare i manifestanti, processo che la Corte di Cassazione ha ribaltato annullando 38 condanne per i manifestanti nel 2018 e che ha parsialmente annulato per i ricorsi di 4 manifestanti nella sentenza n. 41246 del 2019. Le accuse fuori contesto storico della PM Emanuela Pedrotta e Nicoletta Quaglino oltre a lesioni personali a pubblico ufficiale, comprendevano dal terrorismo all’organizzazione paramilitare, il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli si era spinto addirittura, evidentemente sorpreso da qualche lampo analessico “flashback” vissuto negli anni di piombo, ad accusare l’intero movimento nella sua globalita’ di eversione all’ordine democratico.

>> Intervista radiofonica del collaboratore di Radio Onda D’Urto ed ex volontario nelle forze YPG, Davide Grasso.[Audio]
>> http://www.tgmaddalena.it/cassazione-maxi-processo-no-tav-annullate-38-sentenze/
>> https://www.notav.info/tag/maxiprocesso/
>> https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/29/no-tav-caselli-e-leversione/759644/
>> https://www.poliziadistato.it/articolo/225dfa04bb0ae6b335769997
>> http://www.museo-lamaddalena.it/museo la maddalena
>> http://archeocarta.org/chiomonte-to-area-archeologica-maddalena/

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