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🎥#ELETTRITV💻📲Teverina Buskers 2023 – Festival Internazionale Artisti di Strada – Celleno
Benvenuti all’ottava edizione del Teverina Buskers 2023, Festival Internazionale Artisti di Strada che ha luogo a Celleno il borgo fantasma nella Valle del Tevere. Organizzato dall’associazione il Circo Verde un associazione di circensi che vive nel borgo fantasma, quest’anno dal 14 al 17 Settembre le strade di Celleno saranno invase da artisti, giocolieri, musicisti nel suggestivo scenario del centro storico. Il Teverina Buskers festival e’ un festival autofinanziato e anche il merchandising e’ autoprodotto, con prodotti artiganali che potete trovare all’interno del festival, dove e’ possible reperirli con donazioni volontarie che supportano l’arte e la passione nell’organizzare il festival anche per gli anni futuri. Oltre a circensi e musicisti c’e’ anche la via dell’artigianato, dove troverete artigiani di ogni tipo, dal cuoio alla ceramica, ai dipinti e alle cose piu’ strambe e particolari, inoltre una parte molto importante del nostro festival e’ la piazza pirata ovvero uno spazio aperto dove qualsiesi artista che vuole esibirsi puo’ farlo liberamente come “off” durante i giorni del festival. Tra il fossato, piazza castello, la postazione performance e la postazione alberello, ci saranno spettacoli, di ogni tipo, musicisti e sopratutto l’ingresso e’ gratuito con uscita a cappello per ogni piazza dove avviene uno spettacolo. Un altro aspetto importante dell’organizzazione del Teverina Buskers e’ che tutto lo staff e’ composto da volontari che credono tutti in un unico intento quello di far rivivere il borgo fantasma nella magia del circo e dell’arte di strada. Tra i vari sostenitori del Teverina Buskers c’e’ anche il progetto del circo sociale Circus in Gaza supportato da una ong di Milano che organizza ogni anno delle carovane di circensi che vanno in zone di guerra per riuscire a dare una nuova speranza a chi purtroppo non puo’ permettersi una vita come ce l’abbiamo qui noi. Il Teverina Buskers, racconta Sophie, nasce con l’intento di restituire al luogo in cui viviamo un qualcosa di bello che e’ parte del nostro mondo da dieci anni e Celleno in Teverina tra l’arte si trasforma in uno scenario unico.

>> https://teverinabuskers.it/

>>https://ilcircoverde.com/


Teverina Buskers, Retroscena 2023


OTRAVEZ improvvisazione e intervista al Teverina Buskers 2023


Stefano Serino Cantastorie Napoletano al Teverina Buskers 2023
Poesia sullo strumeto musicale O Putipu’
Intervista a Stefano Serino


Talbó esibizione a Piazza Pirata, Teverina Buskers 2023


Duo Country Silvia e Federica si esibiscono a Piazza Pirata


Sono Federico Castellani aka generalcaster e faccio questi strumenti, dal 2010 la prima volta che ho visto questi strumenti musicali, ho trovato un artista di strada che suonava gli handpan e mi sono innamorato. Dal 2011 in poi ho iniziato a tagliare tutto cio’ che era bombato e metallico, le bombole del gas per qualche anno, poi e’ venuta la passione di costruire questi strumenti musicali e ho iniziato a trovare qualcuno che piegasse il metallo in base alle mie esigenze, dopo altri due anni ho trovato chi mi piega il metallo come voglio e poi tutto il resto degli strumenti lo faccio a mano, ogni singola cosa, fino ad arrivare a fare le bacchette fatte a mano. Gli hang sono 12 anni che li produco e ho raggiunto una buona qualita’, quattro anni fa ho inventato un mio strumento che e’ una versione di handpan che ha nota bassa, ottava e di puo’ suonare a mano o con le bacchette. Gli strumenti che produco si possono trovare nei negozi musicali in italia oppure nel mio laboratorio a Cortona in Toscana oppure mi trovate in giro per i Buskers.


Un giro tra il Museo dei ricordi, della cultura popolare, archeologico di Celleno con la Proloco di Celleno durante il Teverina Buskers


Marco Taschini musicista, direttore dell’orchestra Fiati dell’Alta Tuscia e ricercatore storico locale, racconta dei fatti storici del risorgimento e della resistenza a Celleno durante il Teverina Buskers.
Il 2 giugno del 1946, la mattina in cui si svolgeva il referendum costituzionale, erano le prime elezioni libere dopo piu’ di venti anni di regime fascista, qui nel centro storico di Celleno, successe un incidente, cosi recitano le carte dei verbali, dal moschetto del maresciallo dei Carabinieri, parti un colpo che uccise il segretario della sezione del Partito Comunista Italiano, questo fatto ebbe delle ripercussioni, tra le altre cose Celleno fu’ anche il paese della provincia di Viterbo dove poi tra referedum monarchia, repubblica, la repubblica prese la percentuale piu’ alta che era circa il 75% distanziando di qualche decimale Orte. Il fatto dell’uccisione del segretario del PCI ebbe un ampia risonanza, vennero istruiti anche dei processi, tutto ebbe come risultato, che fu’ un incidente. Nel luogo dove si svolgeva il referendum costituzionale nel centro storico di Celleno, poi minato e demolito, c’era un cinema sala da ballo, dove suonavano delle orchestrine, era un punto di ritrovo dove ci si vedeva per ballare, vedere film a volte degli incontri di box che si svlgevano anche in piazza. Nel centro storico di Celleno un largo e’ stato intitolato a fine anni 90, primi anni 2000 a Pacifico Caprini che fu insieme al fratello Francesco uno dei personaggi piu’ importanti della resistenza garibaldina, tra le sue varie gesta si ricorda in particolar modo il minamento di parte di Ponte Milvio nel 1849, Pacifico Caprini su ordine di Garibaldi, il 13 marzo 1849, fece saltare parte del ponte per la difesa della Repubblica Romana, nello stesso periodo il fratello Francesco perse la vita sempre nella difesa della Repubblica Romana. Quando Garibaldi venne a Celleno fu’ ospitato dalla famiglia Caprini, che forni’ il letto dove dormi’ Garibaldi.
03:21 Nella Valle del Tevere a Borghetto, frazione di Civita Castellana a ridosso di Ponte Felice che permette alla via Flaminia il passaggio sul Tevere, un’ iscrizione ricorda il volontario garibaldino, Giuseppe Taschini di Celleno, posta frontalmente alla via Flaminia all’angolo della principale via di Borghetto a lui dedicata.


Sono Saliola Antonio figlio del comandante partigiano Remo Saliola grandissimo antifascista nato a Roma nel 1890 e perseguitato per tanti anni dalla milizia fascista da cui e’ stato purgato, picchiato, senza mai arrendersi. Durante la guerra tra il 1942 e il 1943 quando c’era la persecuzione contro gli ebrei, mio padre Remo Saliola lavorava all’ufficio delle Poste reparto tessere come capo ufficio, fece fare dal notaio decine e decine di tessere false dicendo che erano da lui conosciuti, la SS nazista ha trovato qualche tessera falsa e ha domandato in ufficio chi le faceva fare, “il ragioniere Saliola” hanno messo due delle SS sulla porta con la fotografia, per fortuna di papa’ non l’hanno riconosciuto quando e’ entrato, il capoufficio l’ha chiamato e gli ha detto: Saliola esci dalla porta di servizio e non ti fare vedere piu’. Mio padre che era in contatto continuo con il CLN Comitato di Liberazione Nazionale, ha avuto l’incarico di venire qui a Celleno dove mia madre e mia nonna erano orginari e avevano questa casa che ha fatto mio nonno. In un vicino palazzo era venuto per salvarsi un ebreo, importatore di caffe’, che aveva comprato una casa per sfuggire alle persecuzioni, infatti non lo trovarono. Quando papa’ e’ venuto qua a Celleno ha messo in piedi una banda di partigiani, che dopo l’otto settembre e’ stata arricchita da militari sbandati , la magior parte di essi erano granatieri di Calabria, alcuni di essi me li ricordo, Barani, De Luca. La banda partigiana comprendeva Celleno, Roccalvecce, Sant’angelo, Graffignano, Grotte Santo Stefano, Bagnoregio, Montefiascone, tutta la Teverina. Dopo la caduta del fascismo il Podesta’ e’ fuggito, mio padre ha avuto l’ordine dal CLN di prendere le funzioni di Sindaco non eletto, durante la ritirata dei nazifascisti passavano a Celleno drappelli del SS e della Goering nazista e si erano fermati nei pressi dell’ex convento di Celleno, la guardia comunale venne a chiamare mio padre dicendogli che i tedeschi volevano portare via i ragazzi di Celleno. Mio padre ando’ giu’ e si mise a litigare con un capitano delle SS che fece la mossa per tirare fuori la pistola, mio padre lo anticipo’ mettendogli la pistola in petto e gli disse; guarda che nelle case qui intorno e’ pieno di partigiani armati, poi c’e’ tutta la popolazione pronta ad intervenire. I tedeschi rilasciarono i prigionieri in cambio di viveri alimentari, perche’ morivano di fame. E’ stato un bene perche’ alla macchia di Carbonara a Bagnoregio queste truppe tedesche sono state intercettate dai caccia bombardieri americani, sarebbero morti anche i ragazzi di Celleno. Quando i tedeschi erano in ritirata, arrivava solo qualche drapello di ronda, mio padre mise sotto casa radio londra, perche’ gli mandavano dei messaggi cifrati per la banda partigiana, sentimmo bussare alla porta, c’era un maresciallo tedesco, c’era l’ordine di Hitler di fucilare tutti i famigliari se scoperti ad ascoltare radio londra, per nostra fortuna era di origine austriaca e parlava italiano, era venuto ad avvisare che se fossero stati scoperti dalle SS naziste sarebbero stati fucilati. Quando la nostra famiglia era sfollata in una grotta insieme a 18 persone in una valle vicino al fosso del mulino, venivano verso Celleno sei tedeschi disarmati, i partigiani si erano appostati nella parte piu’ alta e hanno chiamato mio padre, vennero fatti prigionieri e sfamati. Il 19 marzo 1944 una pattuglia di fascisti repubblichini (Leg. Vit.) comandata dal console Enrico Gavina, hanno dato fuoco a sette otto case di persone che chiamavano sovversivi, gli hanno buttato mobili, biancheria per strada incendiandola, non gli hanno potuti arrestare perche’ erano scappati, pero’ hanno arrestato i famigliari, sette persone sono state portate a Viterbo in carcere. Mio padre Remo Saliola ebbe un battibecco con il Gavina che lo invitava a passare dalla loro parte, mio padre gli disse io sono repubblicano storico mazziniano non repubblichino, il Gavina con il calcio di un moschetto gli sfondo’ i denti, con il sangue in bocca fu portato al carcere di Viterbo. Mio padre aveva sei mandati di fucilazione aveva fatto le tessere false, era antifascista, aveva costituito una banda di partigiani, doveva essere consegnato vivo alle SS naziste, la sua fortuna e’ stata che fu scarcerato dal prefetto di Viterbo che era antifascista. I partigiani hanno fatto azioni contro le caserme dei Carabinieri della RSI, contro i Nazisti, portando via le armi, hanno fatto azioni contro le staffette tedesche motorizzate, ricordo i partigiani Tarquini Attilio e Bibbiani Nazzareno, i comunisti Guerrino Carizi, Giacomo Caciola ed altri. I Tedeschi requisirono la nostra casa e piazzarono le mitragliatrici sul sottotetto con cui sparavano agli alleati, i militari Inglesi cannonarono la nostra casa dannegiandola. I tedeschi fecero saltare un ponte verso Grotte Santo Stefano.

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