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🎥#ELETTRITV💻📲 Ciao a tutti sono Jacopo Pisani per ELETTRITV e quest’oggi mi trovo a Nazzano romano, sono un cantante e un artista mi trovo qui per promuovere il mio nuovo album, ci troviamo davanti un opera d’arte un mosaico dedicato alle Vittime sul Lavoro realizzato da Alessandro Lugari. Il mio nuovo album si chiama cambiamento, deriva da tutto cio’ che ho vissuto in questi ultimi due anni, come tutti in questo pianeta abbiamo vissuto un grande cambiamento interiore ed esteriore, racconta quello che per me e’ cambiare, cambiare modi di vita, lavoro, amici, abitudini, che abbiamo vissuto durante la pandemia. Cambiamento per me e’ anche qualcosa di positivo, cambiare vuol dire agire in funzione di qualcosa che a noi non va piu’ bene, cambiamento e’ anche interiore ed esteriore e anche a livello mondiale, nessun cambiamento avverra’ mai se non saremmo noi il cambiamento stesso, questa e’ una grande famosissima frase di Ghandi. Questo album e’ prodotto da Tommaso Marconi e Antonio Tavassi due ragazzi veramente in gamba, hanno messo anima e corpo in questo progetto, nato dal bisogno di creare, appunto tutti stavamo vivendo la stessa cosa, quindi ci siamo coinvolti l’uno con l’altro, senza memmeno accorgersi e ci siamo ritrovati quelle sere di lock down che non si poteva uscire, in remoto, interconessi attraverso piattaforme digitali, abbiamo scambiato musica, dati e comunicato le nostre espressioni. Abbiamo creato questo progetto anche grazie a Patrick che e’ stato il nostro sostenitore, il primo pubblico, poi ho coinvolto la mia compagna Alessandra “Lexi” che ha partecipato accompagnandomi in due brani, ho coinvolto mia Madre Carolina “Aisha” che ha interpretato l’introduzione di questo album, ho coinvolto mio fratello Tommaso “Tamati” che mi ha sostenuto nell’arrangiamento di un brano e ha inserito parte del testo e ho coinvolto Edu Nofri un mio carissmo amico, che ha inserito molti strumenti in un brano che si chiama Natura, mi hanno dato quello che potevano in modo creativo. Siamo anche qui nella natura della Valle del Tevere all’interno della Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa, in localita’ Meana nel comune di Nazzano romano, dove una diga dell’Enel costruita sul Tevere a nord di Roma ha creato il Lago di Nazzano sulla confluenza del torrente Farfa nel Tevere. Potete ascoltare il mio nuovo album a Settembre 2022 su tutte le piattaforme digitali e anche in forma fisica, mi potete trovare sui tutti i social network con il mo nome Jacopo Pisani dove trovate la mia musica originale!
Goodbye e’ il singolo di Jacopo Pisani che anticipa l’uscita del nuovo album Cambiamento a Settembre 2022 una canzone moderna dallo stile cantautoriale con influenze rap, hip-hop su base elettronica che racconta il desiderio di ricevere il ritorno di attenzioni d’amore di una relazione forse interrotta, “volevo solo riabbracciarti” con la speranza che un giorno torneranno, “spero che un giorno tornerai chissa’ se mi riconoscerai” il titolo un saluto nostalgico in una lingua lontana. Goodbye! Una canzone che Jacopo Pisani ha cantato all’ecoturismo teverefarfa, ostello del comune di Nazzano all’interno della Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa nella Valle del Tevere a nord di Roma, dove e’ stato preparato per Jacopo Pisani l’artista cantante e attore un menu molto particolare da Alessandra Moretti, con le erbe spontanee della riserva, fettuccine fatte in casa con ortica selvatica e pancetta, frittino di sambuco, fiore di zucca fritto, pizzetta fritta con pomodoro e basilico, frittata con gli asparagi selvatici e vino rosso locale, che Jacopo Pisani ha molto apprezzato dopo la performance musicale in questo luogo incontaminato.
Goodbye e’ stato prodotto da Tommaso Marconi e Antonio Tavassi, per l’Etichetta Rawses

IL VIDEO CLIP DI GOODBYE

>> Jacopo Pisani Canale [VIDEO] YouTube

Sono Maurizio Gallo sono stato il direttore della Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa dal 1982 fino al 2004 e parliamo proprio di un po’ di storia di questa area protetta, nel 1970 a livello internazionale in Iran si stipulo’ una convenzione (Ramsar) che tutelava le zone umide che rappresentavano un punto di riferimento per le migrazioni internazionali degli uccelli acquatici nei periodi di svernamento e nei periodi di riproduzione, ne fece parte questa piccola riserva che allora erano pochissimi ettari, perche’ veniva compreso soltanto il Lago di Nazzano, la zona che si era formata successivamente alla costruzione della diga sul Tevere in localita’ Meana nel comune di Nazzano, Citta’ metropolitana di Roma. Nel 1977 prima ancora che la Regione Lazio facesse la legge quadro sui parchi e le riserve naturali, il Lago di Nazzano era stato inserito per volonta’ del comune di Nazzano romano nell’ambito delle aree protette dove esisteva il divieto di caccia, con il nome di Oasi di protezione naturalistica Lago di Nazzano. Nel 1979 fu istituita dalla Regione Lazio la Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa che comprendeva non solo il Lago di Nazzano ma parte dell’asta fluviale del Tevere nel comune di Torrita Tiberina, la Regione Lazio decise che la gestione venisse affidata ai comuni, questo rappresentava che gli stessi cittadini fossero partecipi direttamente nella gestione del territorio protetto e tutelato. Dal punto di vista ambientale la storia della riserva nasce nel 1950 quando fu costruita la diga in localita’ Meana nel comune di Nazzano per esigenze di carattere idroelettrico, interrompendo il corso del fiume Tevere si formava un Lago un ecosistema di carattere fluvio lacustre mediterraneo. Dal 1982 ad oggi sono state un evoluzione dal punto di vista della presenza di alcune specie acquatiche come per esempio l’airone cenerino e altre specie di ardeide che hanno creato in prossimita’ della diga delle vere e proprie garzaie. Successivamente con la legge n.29 del 1997 veniva istituito un ente di gestione della riserva, piu’ complesso e articolato che rappresenta oggi la struttura portante delle aree protette della Regione Lazio. Dal 1990 si parla di istituire un Parco Fluviale del Tevere un corridoio ecologico dell’area di migrazione interna rappresentato dalla valle fluviale del Tevere che da la possibilita’ di sosta a questi migratori acquatici che raggiungono nel periodo invernale le zone dell’Africa e del mediterraneo e in quello estivo ritornano nelle aree di nidificazione nell’entroterra dei paesi Europei, questo e’ l’auspicio per creare un Parco Fluviale del Tevere Interregionale di importanza internazionale, che puo’ avere una valenza per lo sviluppo socio economico dei comuni che ruotano intorno al fiume Tevere sia da un punto di vista ambientale che come qualita’ della vita.

14:04 La Strada dei Parchi Itinerario delle forre etrusche e della valle del Tevere
14:22 Quadro naturale daTorrita Tiberina panorama sulla Riseva Naturale NazzanoTevere-Farfa, Monterotondo, Fiano romano e Nazzano sullo sfondo i Colli Albani.
15:00 Panorama da Torrita Tiberina sulla Riseva Naturale NazzanoTevere-Farfa sulla sfondo i Palazzi di Roma


Sono Umberto Pessolano direttore del Museo del Fiume di Nazzano comune in cui ci troviamo a nord di Roma, dal 2002 dirigo questa struttura, che vuole essere un punto di divulgazione di approfondimento e anche di ricerca scientifica legata all’ambiente fluviale, il museo e’ interprete dell’area protetta la Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa. La sala idrogeologica e’ situata a pian terreno del Museo del Fiume dove e’ visibile il grafico del profilo di equilibrio del fiume Tevere che rappresenta il suo percorso dalla sorgente alle vene vicino Verghereto fino alla foce naturale che e’ Ostia nel comune di Roma dove il delta del fiume forma l’isola sacra con un canale artificiale. Nelle sale del museo si parla di popolamento vegetale e animale sempre dentro l’acqua del fiume che e’ un’ acqua che scorre con un regime idrico diverso da quello dei laghi con popolazioni molto specializzate. All’interno del museo c’e’ uno spazio per il laboratorio con i ragazzi e con i visitatori nel quale approfondire tematiche e fare riflessioni su quello che l’enorme mondo che gira intorno all’acqua, l’acqua che pullula di vita. Nel pian terreno del Museo del Fiume si trova una sala dedicata al popolamento vegetale, dove si puo’ approfondire attraverso la visione di istallazioni, le ricostruzioni dell’ambiente fluviale tiberino che crea un ambiente possiblile per la vita una simbiosi tra acqua e ossigeno. Nella sala zoologica a pian terreno del museo dove attraverso alcuni preparati si possono interpretare i ruoli che hanno nell’ambiente a livello alimentare alcune specie, in quelto caso alcuni esemplari di fenicottero rosa che frequentano aree umide in cui devono ricavare il massimo, con una specializzazione che si puo’ ricavare nella morfologia e che sono degli importanti attori di questo ecosistema. Nella sala al primo piano e’ possibile osservare una ricostruzione del greto del fiume Tevere e’ il preludio della zona umida qui presente che e’ trattata dagli argomenti del museo, nella stessa sala e’ possibile vedere la ricostruzione delle ere archeologiche nella Valle del Tevere dal periodo preistorico al periodo arcaico, la piu’ importante arteria di comunicazione fluviale del centro italia, usata come tratturo dalla preistoria, come via di trasporto navigabile e per uno dei lavori piu’ logoranti l’aleggio sino ai tempi moderni. Ai piedi del porticato esterno del Museo del Fiume e’ possibile ammirare una serie di mosaici dal tema naturalistico realizzati da mosaicisti L’Arte del Mosaico, il festival del mosaico contemporaneo, organizzato dal curatore delle arti musive di Nazzano Alessandro Lugari, concorso internazionale che si svolge ogni anno da dieci anni nei locali del polo scientifico museale di Nazzano e nel centro storico del paese, dove ogni anno viene realizzato un nuovo mosaico che valorizza un angolo del paese tra un suggestivo panorama della Valle del Tevere.

Mi chiamo Caprioli Rodolfo sono nato l’8 marzo 1937 sono un grande Comunista ed eccomi qui. Voglio ricordare la mia storia da ragazzino, sono figlio di un contadino e facevamo il fieno per l’inverno per le bestie nella Valle del Tevere insieme a mio padre e miei fratelli e qualche operaio, mentre caricavamo questi carri, non sapevamo della guerra dicevano era lontana a Nettuno, noi siamo andati via alle undici dalla pianura, a mezzogiorno sono arrivati gli aerei e hanno incominciato a bombardare il ponte di Montorso sul Tevere nel comune di Torrita Tiberina, che pero’ non riuscivano a colpire, ancora non c’erano i Tedeschi, lungo la ferrovia Roma-Firenze c’erano i militi fascisti, poi dopo un po’ di tempo sono arrivati i tedeschi. Prima c’erano i fascisti che comandavano e noi eravamo schiavi di questi fascisti, volevano che andavamo a marciare da ragazzini, a mio padre Alfredo Caprioli volevano portarlo a marciare e un fascista gli diede uno schiaffo in piazza a Torrita Tiberina. Mio fratello Trentino Caprioli salvo’ la vita al colonello Toschi e a sor Clemente, li nascose in una botte trasportandoli con il carro dal paese di Torrita Tiberina in un bosco perche’ i fascisti andavano cercando questi due signori. Questo e’ successo a Torrita Tiberina, Nazzano, Filacciano, ma poi i fascisti, andavano dai contadini per le case e prendevano i polli, gli abbacchi la carne e tu dovevi stare zitto. Durante la resistenza al nazifascismo nel 1944 sono andato insieme con i partigiani in queste colline di Nazzano e di Torrita Tiberina, facevano le buche con i paletti e io gli levavo la terra con le mano, poi fatti questi buchi hanno messo le candele perche’ dovevano buttarsi di notte i paracadutisti che pero’ non si sono mai lanciati. Di partigiani erano mio padre, mio fratello, Tassi Virgilio? , Tavolini Angelino, Virgilio Capobianchi, nomi che non conosco, c’era gente di Filacciano era un gruppo di qui del paese che cercavano di combattere questi fascisti. Poi sono arrivati i tedeschi hanno preso il comando nelle ville, c’erano 4 comandi, gli antifascisti sono scappati perche’ se ti pigliavano ti gonfiavano di botte, ti purgavano con l’olio di ricino, c’era un certo Zefferino del Bufalo era un socialista, due fascisti vennero per arrestarlo, ma era un uomo molto robusto e forte, gli ha menato a tutte e due ed e’ dovuto scappare nel bosco per due anni, Giulio Forconi di Filacciano ha perso un occhio per lottare contro i fascisti. Quando i nazisti hanno fatto la ritirata hanno minato e fatto esplodere il ponte sul Tevere di Montorso nel comune di Torrita Tiberina, che’ gli angloamericani non sono riusciti a bombardare, poi la Wehrmacht l’esercito tedesco ha cominciato a sparare cannonate verso il paese di Nazzano uccidendo una ragazza di nome Leonella Di Stefano di 16 anni hanno ferito il fratello Ottavio Di Stefano e ucciso un asino. Zi Doro Rocci era un altro partigiano, ai tempi di Zefferino durante il fascismo, sono arrivati due fascisti del quartiere Tor Marancia di Roma volevano la bandiera del Partito Comunista, gli dissero: “vogliamo la bandiera del Partito Comunista” e Zi Doro gli rispose perche’? “perche’sono Armando de Tor Marancia” e Zi Doro gli ha disse: “io so Zi Doro de Torrita e non te do njente” e ha menato a tutte e due i fascisti. Abitavamo in campagna avevamo gli animali, nascondevamo due persone non so se erano inglesi o americani, facevano finta di fare gli operai, parlavano tra di loro, facevano segnali poi sono spariti. Noi facevamo le trasumanze, ero bambino, siamo partiti da Fiano romano e siamo andati con le pecore ad Aprilia – Nettuno non c’era piu’ niente, camminavamo di notte, le strade erano rotte i ponti erano bombardati, passavamo il Tevere con il barcone di legno, per passare 2000 pecore con il barcone ci voleva una giornata. Il ponte del Tevere nel comune di Torrita Tiberina l’ha ricostruito Capobianchi Vincenzo era un bravissimo carpentiere, un artista era un anarchico e nel dopo guerra ha ricostruito tre ponti quello di Torrita Tiberina sul Tevere, quello della ferrovia Roma-Firenze sul torrente Farfa e Ponte del Grillo sul Tevere tra il comune di Monterotondo e Capena. Ho sempre lavorato con Vincenzo Capobianchi, da ragazzino gli facevo da aiutante, mi ha imparato il mestiere che ho fatto nella mia vita. Vincenzo Capobianchi era un grandissimo anarchico quando c’erano le votazioni portava sempre un garofano rosso sulla giacca ha lottato sempre contro il fascismo. Zefferino del Bufalo mi raccontava che aveva conoscuito Gramsci e’ stato partigiano durante la resistenza al nazifascimo e poi nel dopo guerra sindaco di Torrita Tiberina.
Quando gli angloamericani provavano a bombardare il ponte sul Tevere a Torrita Tiberina, uno spezzone di bomba uccise la moglie di Alessio e la figlia Rina rimase invalida.

Succesivamente all’operazione Achse, l’occupazione militare tedesca della penisola italiana, nel comune di Torrita Tiberina, diverse fonti hanno raccontato che ci fu’ un tentativo di stupro di una donna da parte di un militare nazista, due giovani partigiani spararono al militare tedesco senza ucciderlo, venne ordinato per rappresaglia dai nazifascisti un rastrellamento, dieci uomini furono radunati davanti al muro dell’odierno comune per la fulcilazione, non piu’ eseguita.
Durante la ritirata dal comune di Torrita Tiberina i tedeschi incendiarono un loro deposito di munizioni e medicinali che si trovava in un locale requisito lungo la via Tiberina appena subito dopo il paese in direzione Nazzano, ancora oggi materiale bellico inesploso si trova sepolto nel sottosuolo.
Un episodio successo recentemente a Nazzano, voci di paese raccontano di una macchina con targa tedesca che si aggirava nei pressi del paese, nei giorni successivi e’ stata notata una buca nella terra tra le mura esterne del cimitero e la strada, alcuni cittadini correlano l’episodio al recupero di oggetti di valore lasciati durante la permanenza della Wehrmacht in Italia. Negli anni passati sembra che alcuni cittadini tedeschi abbiano ricettato reperti archeologici trafugati dai siti di zona. Nei pressi di Campo del Pozzo non lontano dal sito preistorico arcaico dei Colli della Citta’, tra il comune di Nazzano e Torrita Tiberina, pare siano stati trafugati due affeschi da una tomba tagliati da una parete di tufo, potrebbero trovasi ancora in Italia, tutti luoghi di estremo valore indicati nella mappa archeologica all’interno della Riserva Nazzano Tevere-Farfa nella valle del Tevere.

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