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🎥#elettritv💻📲 La Ballata di Pinelli, e’ una canzone riarrangiata da Pino Masi insieme a Joe Fallisi in base agli appunti presi da quest’ultimo al Circolo anarchico Ponte Della Ghisolfa a Milano tra gli amici anarchici del ferroviere milanese, Giuseppe Pinelli morto assassinato precipitando da una finestra della questura di Milano. La canzone con il nome iniziale di “Il feroce questore Guida“, e’ stata scritta sull’aria del canto anarchico del 1898 ‘Il feroce monarchico Bava“venne poi pubblicata su un volantino in occasione del processo a Pier Giorgio Bellocchio, direttore di “Lotta Continua” con il nome di Ballata del Pinelli, probabilmente e’ stata scritta dai militanti della sede del circolo Gaetano Bresci a Mantova nel dicembre 1969, nei giorni dell’attacchinaggio notturno di dazebao che avvisavano dell’inizio della strategia della tensione in Italia. La canzone e’ stata pubblicata gratuitamente per le Edizioni Lotta Continua nel 1970.
Giuseppe Pinelli durante la resistenza al nazifascismo e’ stato staffetta partigiana della Brigata autonoma Franco (divisione Ticino, 2° battaglione Milano) probabilmente collegata alle Brigate Bruzzi-Malatesta [^] [^] ISMLI – Busta 2, Fasc. 18

>> https://www.anpi.it/storia/191/bruzzi-malatesta
>> http://isole.ecn.org/ponte/fontana/pinelli/index.php
>> http://www.ecn.org/ponte/dossier.pdf
>> Centro studi libertari / Archivio Giuseppe Pinelli è attivo a Milano dal 1976 [VIDEO]
>> https://www.teche.rai.it/2018/10/giuseppe-pinelli-morte-avvolta-nel-mistero/
>> Le tre versioni sulla morte di Pinelli [VIDEO]

Piazza Fontana, quando morì Pinelli, in questura c’erano i depistatori dei servizi segreti.
Nella notte in cui morì Pinelli, in questura a Milano non c’erano solo i normali poliziotti. C’era anche uno squadrone di agenti e alti dirigenti del servizio segreto civile dell’epoca, l’Ufficio affari riservati, guidati da Silvano Russomanno, un ex fascista repubblichino, inviati da Roma con una missione di depistaggio: incastrare gli anarchici milanesi per la strage di piazza Fontana e per l’intera catena di attentati esplosivi del 1969, che inaugurarono gli anni del terrorismo politico in Italia. Una pista rivelatasi falsa, totalmente demolita dalle indagini e dai processi che negli anni successivi hanno comprovato le responsabilità dei veri criminali di opposta matrice ideologica: l’estrema destra eversiva.
La testimonianza di Pasquale Valitutti, l’unico anarchico rimasto nello stanzone dei fermati durante tutto l’interrogatorio di Pinelli. Valitutti testimonia fin dall’inizio di aver «sentito chiaramente, circa un quarto d’ora prima della morte di Pinelli, un insieme di rumori che mi hanno fatto pensare: “Stanno picchiando Pino”». E aggiunge che, subito dopo il fattaccio, mentre in questura scoppiava il caos, un brigadiere di polizia «molto alterato» (lo stesso che poi parlerà del “graffio”) gli urlò senza motivo che «Pinelli era un delinquente» e «si era buttato perché coinvolto». Già allora l’anarchico testimonia che a quel poliziotto «si aggiunsero quattro o cinque persone in borghese, a me non note, che mi portarono nella stanza seguente». Col senno di poi, è un chiaro riferimento agli agenti segreti della squadra depistaggi, che dopo decenni di silenzio hanno poi confermato di essersi «installati» in questura subito dopo la strage. Con l’obiettivo dichiarato di «accusare gli anarchici», alimentando ad ogni costo la falsa pista preconfenziata «dai vertici dei servizi a Roma».

>> [Fonte] http://espresso.repubblica.it/attualita/2019/06/13/news/pinelli-piazza-fontana-servizi-1.335964

>> Il racconto di Pasquale Valitutti [VIDEO]
>> https://ponte.noblogs.org/2019/1858/io-sottoscritto-pasquale-valitutti-dichiaro-che/
L’INTERVISTA / Enrico Rovelli, ex manager di Patty Pravo e Vasco Rossi, racconta: negli anni ’70 venni costretto a collaborare con gli 007
>> http://www.ecn.org/rete.sprigionare/stampa_varie/Enrico Rovelli
>> Enrico Rovelli informatore della questura di Milano e dell’Ufficio Affari Riservati del Viminale

Pasquale Valitutti, e’ il diversamente abile che manifestava per il no expo 2015 racconta che agenti in divisa lo hanno colpito alla testa. Ma solo con le mani, non con i manganelli. Così, giusto per stordire. Poi sono arrivati gli altri in borghese, e lo hanno minacciato: “Guarda che ti conosciamo, sappiamo dove abiti. Veniamo a casa tua e ti facciamo saltare le cervella”.
>> https://milano.repubblica.it/cronaca/2015/05/02/news/no_expo_disabile-113361925/

Marcello Guida, questore di Milano all’epoca del caso Pinelli, il quale, nella prima conferenza stampa relativa alla morte di Pinelli, aveva sostenuto la tesi del suicidio a causa dell’implicazione dell’anarchico nella strage di Piazza Fontana.
Marcello Guida durante il regime fascista e’ stato nel 1937 vice direttore del carcere di confino politico di Ponza, nel 1939 del carcere di confino politico di Ventotene e poi, promosso commissario, ne divenne direttore quando Sandro Pertini scontava il confino antifascista a Ventotene. Dopo la resistenza Guida venne liberato per l’amnistia Togliatti e rintegrato nella Polizia di Stato.
>> https://letteraespressocontrocalabresi.wordpress.com/2015/09/11/lettera-aperta-a-lespresso-sul-caso-pinelli/ [TESTO]

Tratto dall’intervista di Oriana Fallaci al presidente della camera Sandro Pertini Da «L’Europeo», 27 dicembre 1973: Lei sa che al presidente della Repubblica, della Camera, del Senato, spetta viaggiare col saloncino, che poi è una vettura speciale attaccata al treno. Sicché vado a Milano e, quando il saloncino è fermo su un binario morto perché sto facendo colazione, il mio segretario dice: «Il questore Guida ha chiesto di ossequiarla, signor presidente». E io rispondo: «Riferisca al questore Guida che il presidente della Camera Sandro Pertini non intende riceverlo». Mica perché era stato direttore della colonia di Ventotene, sa? Non fosse stato che per Ventotene, avrei pensato: ormai tu sei questore e voglio dimenticare che hai diretto quella colonia, che vieni dal fascismo, che eri un fascista. Perché su di lui gravava, grava, l’ombra della morte di Pinelli. E a me basta che Pinelli sia morto in quel modo misterioso quando Guida era questore di Milano perché mi rifiuti di accettare gli ossequi di Guida. Oriana, io non sono capace di far compromessi!

>> http://www.oriana-fallaci.com/pertini/intervista.html

“Giuseppe Pinelli: staffetta partigiana, esperantista, anarchico, ferroviere, sindacalista, un padre, una persona allegra, con una storia e tanti affetti. Per noi semplicemente Pino. Ucciso innocente nei locali della questura di Milano”. (Claudia e Silvia Pinelli)

LA BALLATA DEL PINELLI
(versione originale del circolo anarchico Gaetano Bresci, sull’aria de Il feroce monarchico Bava)

Quella sera a Milano era caldo,
ma che caldo, che caldo faceva
<< Brigadiere apra un po’ la finestra>>
e ad un tratto Pinelli cascò.

“Commissario io gliel’ho già detto,
le ripeto che sono innocente
Anarchia non vuol dire bombe
ma giustizia, amor, libertà.”

<< Poche storie, confessa Pinelli, il tuo amico Valpreda ha parlato, è l’autore di questo attentato e il suo socio, sappiamo, sei tu.>>

“Impossibile” – grida Pinelli –
un compagno non può averlo fatto
e l’autore di questo misfatto
tra i padroni bisogna cercar.”

<< Stiamo attenti, indiziato Pinelli, questa stanza è già piena di fumo, se tu insisti apriam la finestra, quattro piani son duri da far.>>

Quella sera a Milano era caldo,
ma che caldo, che caldo faceva
<< Brigadiere apra un po’ la finestra>>
e ad un tratto Pinelli cascò.

L’hanno ucciso perché era un compagno,
non importa se era innocente
<< Era anarchico e questo ci basta>>
disse Guida il feroce questor.

C’è una bara e tremila compagni,
stringevamo le nere bandiere,
in quel giorno l’abbiamo giurato
“Non finisce di certo così.”

Calabresi e tu, Guida, assassini,
che un compagno ci avete ammazzato,
l’Anarchia non avete fermato
ed il popolo alfin vincerà.

Quella sera a Milano era caldo,
ma che caldo, che caldo faceva
<< Brigadiere apra un po’ la finestra>>
e ad un tratto Pinelli cascò.

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